Francesco Lalla, ex procuratore capo di Genova e attuale Difensore civico della Regione Liguria e, dal 2010, anche di Garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ieri è intervenuto sulle mancate nomine del Garante dei detenuti, del Difensore civico e del Garante dei Minori, precisando alcuni aspetti.
“La figura del Garante dei detenuti, anche se non eletta, in realtà esiste – ha dichiarato Lalla – in quanto la legge regionale n. 10 del 2020 attribuisce queste funzioni al Difensore civico. Tuttavia tali funzioni non sono concretamente operative perché l’amministrazione non ha ‘contestualmente’, come imponeva la legge, assegnato le ‘necessarie risorse finanziarie, umane e strumentali’.
Tuttavia, la mancata nomina del Garante non mette in pericolo la tutela delle persone private della libertà personale perché questa funzione è assunta, nel concreto, dal Garante Nazionale dei diritti delle persone detenute il quale, in virtù dell’articolo 7 del decreto del 21 dicembre 2013 ‘vigila affinché la custodia dei detenuti, degli internati, dei soggetti sottoposti a custodia cautelate in carcere o ad altre forme di limitazione della libertà personale sia attuata in conformità alle norme ed ai principi stabiliti dalla Costituzione, dalle convenzioni internazionali sui diritti umani ratificate dall’Italia”.
Francesco Lalla ha aggiunto che il quadro normativo contiene anche un’altra figura di tutela: “La legge 354 del 26 luglio 1975 attribuisce al magistrato di sorveglianza, che è dotato di ampia autonomia e indipendenza, come ogni magistrato, concreti poteri operativi pressoché nelle stesse materie assegnate al Garante Regionale dei detenuti dalla legge regionale del 2020 e, in particolare in Liguria, operano due magistrati di sorveglianza, a Genova e Massa”.
Francesco Lalla, che dal 2010 svolge in supplenza anche le funzioni in capo al Garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ha quindi invitato il consiglio regionale, unico organo deputato all’elezione, a indicare rapidamente questa figura: “Ritengo importante che tali funzioni, così importanti e delicate e che ho svolto finora con il massimo impegno e operatività, siano attribuite, così come prevede la legge regionale”.