Nella serata di lunedì 2 novembre si è verificato un grave episodio nel carcere di Sanremo.
Un detenuto di origine africana, già da giorni in preda a crisi di violenza manifestata con la rottura di una telecamera ed altri episodi simili, si è prima barricato nella propria cella bloccando la serratura e poi ha dato fuoco al materasso il quale, essendo ignifugo, ha sprigionato un denso quanto asfissiante fumo nero.
Tempestivo quanto provvidenziale l’intervento del personale in servizio il quale, resisi conto della gravità, ha dapprima sgomberato il reparto dagli altri detenuti mettendoli in sicurezza e poi operando con determinazione e tempestività, considerato che non si riusciva ad aprire la porta blindata della cella, nel mentre il fumo rendeva l’aria sempre più irrespirabile, il che faceva temere per la sorte del detenuto essendo a stretto contatto respiratorio con il denso fumo, un assistente capo servendosi di un flessibile, è riuscito a tagliare la robusta serratura consentendo il soccorso al detenuto ormai esamine e privo di conoscenza.
Dopo un primo intervento di rianimazione è stato trasportato in codice rosso presso il locale ospedale.
“Non è la prima volta che i detenuti di Sanremo manifestano la loro aggressività – riferisce il segretario regionale del sindacato di Polizia Penitenziaria Sappe, Michele Lorenzo.
Il più delle volte succede, come in questo caso, in quanto sono psichiatrici, la medicina penitenziaria è di competenza della Regione Liguria avocata nella gestione del Presidente Giovanni Toti.”
“Il nostro allarme non deve passare in sordina – continua Lorenzo – Toti deve garantire anche nelle carceri liguri la giusta assistenza sanitaria, ricordando che Sanremo è privo di assistenza psichiatrica. Non è tollerabile che si metta a rischio la sicurezza dell’istituto, l’incolumità dello stesso detenuto oltre a quella del personale di polizia. Questi detenuti devono essere ricoverati nelle R.E.M.S. ma purtroppo la Liguria ne è sprovvista così come è sprovvisto del carcere la Provincia di Savona il che determina un aumento della popolazione detenuta negli istituti di Marassi Imperia e Sanremo.”
Il Sappe della Liguria quindi torna nuovamente sul delicato problema della gestione dei detenuti che presentano problemi psichiatrici, nella loro gestione senza nessun psichiatra che possa seguirli, che “determina l’inadeguatezza della loro detenzione e nel contempo chiede la dotazione di strumenti tecnologici oltre ad una specifica formazione necessaria per fronteggiare la gestione del detenuto violento.”
“Non possiamo – conclude Lorenzo del Sappe – non riconoscere il gesto encomiabile dei poliziotti intervenuti con prontezza e lucidità salvando il detenuto da un serio pericolo mettendo a repentaglio la loro incolumità.
E’ auspicabile che nei loro confronti si manifesti il riconoscimento ufficiale del Provveditore regionale.”