Sono stati presi a pugni e a morsi dal nigeriano
Ennesima aggressione alla Polizia Penitenziaria di Marassi; a denunciare i fatti il sindacato Sappe della Liguria.
A farne le spese sono stati tre agenti della Polizia Penitenziaria in servizio nella prima sezione del carcere genovese che sono stati raggiunti da una serie di pugni ben assestati e di morsi, tanto che sono stati costretti a ricorrere alle cure ospedaliere riportando danni fisici ben evidenti come la rottura dell’arcata sopraciliare ed un dente rotto.
Il tutto è scaturito dal fatto che il detenuto nigeriano si è rifiutato di far rientro nella propria cella, i poliziotti hanno cercato di farlo ragionare ma inutilmente e da qui è scattata l’aggressione.
E’ ora di smetterla – commenta Michele Lorenzo segretario regionale Sappe – questo scempio deve finire è impensabile quanto impossibile che non si riesca a fermare questa infinita serie di aggressioni al personale.”
“I nostri colleghi di Genova – continua il Sappe – meritano enorme considerazione per il lavoro che fanno e speriamo che i nostri colleghi guariscano presto.
Troppi detenuti presenti nelle celle, pochi agenti in servizio, perché non si vuole dotare la Polizia Penitenziaria della pistola teaser? Forse potrebbe essere un palliativo alle aggressioni. Forse la popolazione detenuta è convinta che possono ottenere tutto basta che protestano o reagiscono? Se caso mai – evidenzia Lorenzo – imperversa il concetto di impunibilità verso i detenuti, forse troppo esposti ai pareri difensivi delle varie associazioni di buonisti, è giunto il momento di dimostrare il contrario sempre nel rispetto delle regole e della tutela della salute e dignità di tutti i reclusi.”
Da sempre – conclude il segretario del Sappe, auspicando che vengano alternati i vertici dell’istituto – siamo intervenuti per convincere la direzione ad una gestione dell’istituto più aderente alla sicurezza, ma ciò che accade oggi è l’esatto contrario.
Chiederemo un incontro con il Dr. Bernardo Petralia, capo del Dipartimento sperando che almeno lui, quale magistrato, si renda conto delle difficoltà nelle quali opera la Polizia Penitenziaria di Marassi e della Liguria tutta.”