DIGICOG-MS vince Make to Care e aiuta le persone con Sclerosi Multipla nell’autovalutazione e il monitoraggio delle funzioni cognitive.
DIGICOG-MS vince Make to Care. L’app è stata sviluppata a Genova.
Tecnologia a supporto della disabilità: sono due i progetti premiati in questa settima edizione di Make to Care, l’iniziativa di Sanofi volta a promuovere e incoraggiare tutte le forme di innovazione in grado di rispondere alle esigenze quotidiane di chi vive con una disabilità, dei loro familiari e dei caregiver.
Si tratta di DIGICOG-MS e ARGO, i cui rappresentanti sono stati premiati ieri sera presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma e alla presenza di numerose associazioni di pazienti.
DIGICOG-MS, nata in seno alla FISM di Genova (Fondazione Italiana Sclerosi Multipla), è un’app per l’autovalutazione e il monitoraggio delle funzioni cognitive per le persone con sclerosi multipla.
ARGO, soluzione sviluppata all’università IUAV di Venezia, è un dispositivo progettato per aumentare l’autonomia dei nuotatori con disabilità visiva.
Nato nel 2016 dalla stretta collaborazione con Maker Faire Rome – The European Edition e giunto alla sua settima edizione, Make to Care ha dato inizio, per primo in Italia, a una riflessione strutturata sulla Patient-driven-Innovation, ovvero l’innovazione che nasce direttamente da chi convive con una patologia e da chi se ne prende cura, al fine di incentivarne la pratica e la diffusione, oltre che stimolare un dibattito costruttivo in termini di nuove politiche sanitarie.
Nato nel 2016 dalla stretta collaborazione con Maker Faire Rome – The European Edition e giunto alla sua settima edizione, Make to Care ha dato inizio, per primo in Italia, a una riflessione strutturata sulla Patient-driven-Innovation, ovvero l’innovazione che nasce direttamente da chi convive con una patologia e da chi se ne prende cura, al fine di incentivarne la pratica e la diffusione, oltre che stimolare un dibattito costruttivo in termini di nuove politiche sanitarie.
Marcello Cattani, Presidente e amministratore delegato di Sanofi Italia:
“Nel corso di questi sette anni Make to Care è cresciuto e si è consolidato quale uno dei punti di riferimento nell’ambito delle iniziative a supporto dell’innovazione a favore di chi è affetto da disabilità e i suoi caregiver.
Alle origini dell’iniziativa c’è la volontà di intercettare e valorizzare il ruolo del paziente innovatore e di favorire connessioni, scambi e ulteriori sviluppi grazie all’open innovation.
Credo che siano elementi chiave per favorire lo sviluppo di nuove soluzioni che possano contribuire all’ecosistema della salute, di cui noi come industria siamo parte attiva ben oltre la nostra attività di ricerca e produzione di farmaci”.
DIGICOG-MS è un’app di autovalutazione e monitoraggio delle funzioni cognitive per le persone con sclerosi multipla. Nasce a marzo del 2020 a Genova da un’idea di Jessica Podda, ricercatrice di FISM, la Fondazione Italiana Sclerosi Multipla.
Nel corso del lockdown è avvenuta una drastica riduzione dell’assistenza ai malati di sclerosi multipla: l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM) stima che nel solo Servizio di Riabilitazione della regione Liguria, nei momenti di maggior criticità dell’emergenza pandemica, circa il 50% dei servizi socio-sanitari sia stato sospeso e che due persone su tre non abbiano ricevuto un’assistenza domiciliare adeguata.
Da qui nasce l’idea di ridurre la distanza fisica imposta ai pazienti per evitare il contagio sviluppando un sistema tecnologico che potesse supportarli nella valutazione delle proprie funzioni cognitive e nella riabilitazione a distanza.
L’app ha dunque digitalizzato i test cognitivi più utilizzati e che vengono generalmente proposti in formato cartaceo. I pazienti possono scegliere tra due modalità di autovalutazione (autonoma oppure supervisionata da remoto da un clinico) sulla base delle loro caratteristiche ed esigenze.
I vantaggi dell’utilizzo di DIGICOG-MS sono estesi inoltre anche al medico, in quanto l’app fornisce un aiuto prezioso nelle fasi di valutazione, interpretazione dei risultati e pianificazione di un intervento riabilitativo personalizzato.
ARGO è un dispositivo open-source pensato per aumentare l’autonomia dei nuotatori con disabilità visiva.
Il progetto nasce nel 2021, all’interno del laboratorio misto di prodotto e comunicazione presso il Corso di Laurea Magistrale in Design dell’Università IUAV di Venezia e dal lavoro congiunto di Sara Labidi, Giuseppe Campanale e Daniela Bigon.
Argo è composto da un laser e una fotocellula, collocati sui bordi opposti della piscina, che rilevano i movimenti del nuotatore e il suo orientamento in vasca e da un dispositivo indossabile dalla forma ergonomica, agganciato ai normali occhialini da nuoto e fissato sul retro della nuca.
Il dispositivo è in grado di comunicare con il nuotatore attraverso tre piccoli motori che, grazie a vibrazioni con intensità diversa, segnalano la fine della corsia, lo avvisano dell’approssimarsi al bordo o della presenza di ostacoli, ad esempio i galleggianti, evitando così che questi possano provocargli lesioni.
I progetti vincitori sono stati premiati da una giuria composta da esponenti del mondo delle istituzioni, della sanità e del giornalismo e presieduta da Gian Paolo Montali, Direttore Generale Ryder Cup Golf 2022 e nel comitato organizzatore dell’Open d’Italia di Golf Disabili.
Nel corso degli anni, Make to Care ha raccolto oltre 500 progetti, tra cui 57 finalisti e 12 vincitori valorizzando e sviluppando un ecosistema attorno a cui gravitano centri di ricerca, strutture sanitarie, innovatori, investitori, caregiver e pazienti.
I vincitori avranno nei prossimi mesi la possibilità di partire per un’esperienza formativa in Israele, vera e propria patria delle Start-Up nel Mediterraneo e potranno beneficiare di un programma di incontri organizzati dall’Ambasciata di Israele a Roma (che, anche per questa edizione, patrocina il Contest) e finalizzati ad acquisire conoscenze e contatti utili per l’ulteriore sviluppo dei progetti.
La Giuria dell’edizione 2022
La Giuria indipendente del Contest di questa edizione è stata presieduta da Gian Paolo Montali (Direttore Generale Ryder Cup Golf 2022 e del comitato organizzatore dell’Open d’Italia di Golf Disabili sin dalla sua prima edizione).
Inoltre hanno preso parte alla valutazione dei progetti in qualità di giurati: Bruno Dallapiccola, (Direttore Scientifico Ospedale Pediatrico Bambino Gesù), Margherita Lopes (Giornalista e divulgatrice), Beatrice Lorenzin (Senatrice della Repubblica), Francesco Saverio Mennini (Presidente SIHTA), Valeria Fava (Responsabile Politiche della Salute di Cittadinanza Attiva), Andrea Pession (Presidente SIMMESN), Annalisa Scopinaro (Presidentessa Uniamo).
I partner di Sanofi nel progetto
L’attività di ricerca e mappatura dell’ecosistema Make to Care (designhealthcareinnovation.it) conta sulla collaborazione di Polifactory, il maker-space del Politecnico di Milano e sul supporto di Fondazione Politecnico di Milano e di ART-ER, Attrattività Ricerca e Territorio, la Società Consortile dell’Emilia-Romagna per l’innovazione, l’attrattività e l’internazionalizzazione della Regione.
Venture Factory e Arrow Electronics Italia sono rispettivamente Investing Partner e Technology Platform Partner che danno supporto e consulenza ai progetti in concorso, valutandone anche la scalabilità; Bugnion S.p.A. e l’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa mettono a disposizione le proprie competenze a beneficio di vincitori e finalisti.
Il Premio Nazionale Innovazione (PNI) ha promosso l’iniziativa 2023 all’interno del proprio network mentre la Ambasciata di Israele a Roma offre le proprie competenze nella costruzione dell’esperienza formativa in Israele “Start up Nation” per i 2 progetti vincitori.
Make to Care
Nato nel 2016 dalla stretta collaborazione con Maker Faire Rome – The European Edition Make to Care porta avanti da anni un progetto di ricerca sull’open-innovation e sulla manifattura digitale in ambito healthcare che nasce e si sviluppa anche fuori da ospedali, centri di ricerca, università ed è guidata da nuovi soggetti: start-up ma anche Pazienti-innovatori che spesso collaborano con maker e fablab.
Make to Care ha dato inizio, per prima in Italia, ad una riflessione strutturata sulla Patient-driven-Innovation al fine di incentivarne la pratica e la diffusione, oltre che di stimolare un dibattito costruttivo in termini di nuove politiche sanitarie