Nel 2020 la Diocesi di Genova “ha erogato 1.295.300 euro per gli interventi di carità a favore dei poveri e bisognosi”.
In questi giorni, come ogni anno, il settimanale cattolico diocesano Il Cittadino ha pubblicato il rendiconto annuale sull’utilizzo dei fondi dell’otto per mille spiegando che ne hanno beneficiato le attività pastorali, quelle caritative e l’edilizia di culto.
Quasi la metà dei fondi per gli interventi caritativi è servita per mantenere il funzionamento dei Centri vicariali di ascolto che hanno ricevuto ed erogato aiuti per 580.300 euro.
Analizzando i fondi in dettaglio emerge che la maggior parte delle somme sono state indirizzate al Ponente cittadino: Sampierdarena (78mila euro), alla Bassa Valpolcevera (Certosa e Begato insieme 46mila), Sestri Ponente (36mila), San Teodoro-Lagaccio (32mila), Staglieno (34mila).
Alla Fondazione Auxilium sono stati destinati 200mila euro, alla mensa della Casa della giovane 100mila, al Centro di accoglienza di via Posta Vecchia 40mila e a quello della parrocchia di S. Giuseppe di Nervi 70mila.
Altri 35mila euro sono stati erogati alla Comunità di Sant’Egidio.
Non manca l’attenzione ai detenuti: ai cappellani delle carceri di Marassi e Pontedecimo 10mila euro e alla Veneranda Compagnia di Misericordia, che si occupa dell’assistenza dei carcerati, 17mila.
Negli ultimi quindici anni le somme messe a disposizione della diocesi per far fronte alla povertà sono andate continuamente crescendo.
Infine, per le esigenze di culto e la pastorale dello scorso anno l’8×1000 ha erogato a Genova 1.361.410,31 euro, mentre, per la sicurezza degli edifici, i musei e le biblioteche, il restauro ed i beni culturali, la diocesi ha ricevuto ed utilizzato 670.053,56 euro.
I soldi stanziati per interventi caritativi nel 2016 ammontavano a 1.285.007,90, nel 2015 erano 1.245.197, 1.163.110 nel 2014, 944mila nel 2011, 832mila nel 2007.