Code da 10 a 15 chilometri sull’A10 in direzione Genova e di 4 chilometri in direzione Savona per gran parte della giornata con possibili ripercussioni anche sull’A7 in direzione Genova con incolonnamenti che potrebbero estendersi oltre Bolzaneto.
E’ la previsione del caos traffico sulle autostrade liguri, a causa dei cantieri infiniti e dei lavori in programma dal 16 al 25 agosto.
Il relativo documento è stato presentato ieri durante l’incontro in Regione Liguria dai responsabili di Autostrade per l’Italia. Presenti le associazioni dell’autotrasporto e rappresentanti delle categorie dell’economia ligure, dal porto al commercio.
Le lunghe code saranno la conseguenza della chiusura parziale in direzione ponente fra i caselli autostradali di Genova Aeroporto e Genova Pra’ dalle ore 22 del 16 agosto fino al 25 agosto, a causa del rifacimento della volta della Galleria Provenzale.
“Prendiamo atto – ha commentato Giuseppe Tagnochetti, coordinatore ligure di Trasportounito – che hanno cercato di fare i lavori nel periodo meno pesante. Li faranno con un doppio senso di marcia mentre all’inizio era previsto il senso unico e si cerca di ridurre l’impatto accorciando i giorni di lavoro e spostando di notte il resto degli interventi. Ma è solo un assaggio, il peggio deve ancora venire” ha commentato Giuseppe Tagnochetti, coordinatore ligure di Trasportounito.
“La vera bomba scoppierà fra settembre e ottobre quando è previsto un intervento sul nodo A26-A10 su tre gallerie (Madonna delle Grazie 2 dx, Madonna delle Grazie 3 sx e Villa Tassara dx, ndr), una subito dopo Voltri prima del bivio A26, una all’altezza di Arenzano e una dopo Masone a scendere.
Tre interventi in tre gallerie che vivono la stessa emergenza della Provenzale e vanno fatte, ma si tratterà di 40 giorni di lavori, se confermato, e non è più un’unica direttrice ma tre che si intersecano nel ponente.
In tutto questo, a fronte dei sacrifici continuiamo a non avere nemmeno i ristori che potrebbero sostenere situazioni eccezionali. Come autotrasportatori da soli non possiamo farcela”.