Nella Juve 8 titolari su 11 sono stranieri, nell’Inter 6 su 11, nel Milan mi sembra altrettanti e nel Napoli 8 su 11. Parlo delle squadre più importanti. I numeri esatti li sanno coloro che sono senz’altro più esperti di me di calcio. Poi non lamentiamoci se la Nazionale offre prestazioni umilianti per l’intera Nazione, come quella dell’altra sera contro la Svizzera.
Nel calcio si vince e si perde, ma si gioca e l’Italia non ha semplicemente giocato.
Il punto sostanziale, quindi, è questo. Non più di due stranieri per squadra, coltivare i nostri ragazzi e forse in un paio di anni l’Italia potrà ritornare ad essere quella grande squadra che era. Non ci sono alternative.
Inoltre, dopo una performance del genere un allenatore dovrebbe avere almeno il coraggio di offrire le sue dimissioni. Ok, i giocatori che aveva a disposizione sono dei brocchi, ma anche lui non ha brillato. Ci sarebbe bisogno di una rifondazione. E questo implica il licenziamento o le dimissioni di tutti coloro che sono stati coinvolti nella gestione della squadra Nazionale.
Invece, mi sembra che tutto continui come prima, come se non fosse successo niente e alla fine si perderà interesse per la Nazionale.
Non conta più il gioco, conta tutta la burocrazia che c’è dietro e che va avanti per inerzia, perché tutti ci devono guadagnare e nessuno deve pagare. Un po’ come nella magistratura, fanno quello che vogliono e se sbagliano non pagano.
Però qui non si tratta di perdere, nel calcio si può perdere, qui si tratta di un’umiliazione a cui è stato sottoposto tutto il popolo italiano. In queste condizioni non ha neppure senso presentarsi ai prossimi campionati mondiali.
Ribadisco. Bisogna ripartire da zero, vietando alle squadre italiane di avere più di due stranieri. Prof. Paolo Becchi