Il gruppo consiliare della Lega oggi ha depositato in Comune a Genova un ordine del giorno di solidarietà per l’alunno di 8 anni non italiano e disabile che, secondo quanto denunciato ieri sul web da una delle insegnanti, martedì scorso ha subìto un episodio di discriminazione e razzismo su un autobus Amt della linea 1 mentre con la sua classe (una 3^ elementare) era in uscita didattica.
“Succede – ha raccontato in sintesi l’insegnante Cinzia Pennati – che sali su un autobus con la tua classe per un’uscita didattica. Loro sono diciannove, noi insegnanti in tre.
Succede che uno di loro finisca vicino ad una signora, lui non è bianco, non è italiano, ed è disabile, parla pochissimo, ma ha gli occhi buoni e intelligenti.
La signora vicino a lui contorce la bocca e inizia a lamentarsi. ‘Poi non pagano nemmeno il biglietto!’ esclama. Io e le mie colleghe la guardiamo incredule, non vogliamo credere che stia succedendo, lei continua, borbotta, è davvero infastidita. Così, per farla tacere, una di noi le risponde che il biglietto i bambini ce l’hanno e l’hanno pagato tutti.
La signora, se così si può chiamare, a un certo punto guarda il nostro piccolo con disprezzo, e ci chiede: ‘Me lo potete togliere?’. Non è infastidita dalla sua disabilità, perchè, a volte, succede anche questo, ma dal colore della sua pelle.
La mia collega le risponde pronta: ‘Lui non si alza, se vuole si sposti lei’.
La signora si alza, si siede vicino ad un’altra nostra bambina e le sorride, lei va bene perchè è bianca, è bionda, parla italiano. Forse pensa che le assomigli, ma non è così.
Lui, il nostro bambino, guarda fuori, legge i cartelli con quella voce metallica a noi tanto cara, ora è contornato dai suoi compagni, sono in tre in due sedili, si stringono come fossero una cosa sola.
A me sale la rabbia, è giusto stare zitte? Così, ritorno dalla signora, faccio spostare la nostra bambina ‘bianca’ in un altro posto e le dico: ‘Lei merita di stare da sola, qui i diritti sono di tutti, il mondo non è suo!’ e mi sposto al centro dell’autobus. Lei continua a lamentarsi, inveisce contro di me, le mie colleghe le rispondono a tono, finchè non tace.
Prima di scendere mi passa davanti, mi picchietta il braccio tre volte con forza: ‘Non mi hai fatto paura’ mi dice come se il problema fosse chi è più forte tra me e lei.
‘Non ha capito niente, nessuno voleva farle paura, solo farla ragionare che il mondo è di tutti, soprattutto dei bambini e lei non ha più diritti degli altri’.
Ha alzato le spalle ed è scesa, sguardo dritto e sicuro. Legittimata anche dallo schifo di questi politicanti che non s’indignano abbastanza, questa è la verità.
Io e le mie colleghe ci siamo guardate, avevamo gli occhi lucidi. Siamo state in silenzio fino a scuola”.
“A nome di tutto il gruppo consiliare della Lega – ha dichiarato oggi la capogruppo Lorella Fontana – esprimo solidarietà al bambino che è stato oggetto di derisione e scherno mentre era in uscita didattica con la sua classe.
Come Lega riteniamo che un atto così sia da condannare fermamente e senza alcun dubbio: un bimbo non può essere mai oggetto di insulti o disprezzo da parte di nessuno.
Censuriamo con forza chi ha osato fare tale gesto e assicuriamo l’impegno, come gruppo consiliare e come maggioranza in consiglio comunale, di adottare un documento che esprima tutto il nostro sdegno e la nostra grande e sentita solidarietà al piccolo alunno, al quale porgiamo il nostro caloroso abbraccio.
Inoltre, chiediamo scusa a nome di tutti i genovesi perbene per quanto ha dovuto subìre a opera di una persona stolta e incivile”.