SAVONA. 22 LUG. La notizia della morte della grande artista torinese Marisa Merz ha sconvolto il mondo dell’arte della Riviera di Ponente, in particolare Boissano, dove l’ artista fu più volte ospite, insieme al marito Mario Merz, della famosa gallerista ginevrina Marie Louise Jeanneret presso il Centro Internazionale d’Arte. Considerata una delle grandi maestre dell’ Arte Povera è morta a Torino a 93 anni. Il mondo dell’arte ligure la aveva accolta con curiosità e stima, così come avvenne negli anni Settanta da parte degli artisti che vivevano presso il complesso architettonico fondato a Boissano dalla Jeanneret, nipote di Le Corbusier.
Marisa Merz era nata a Torino nel 1926, si sposa nel 1950 con Mario Merz con il quale darà vita ad un sodalizio artistico di assoluto livello.
A Boissano Marisa e Mario giunsero su invito del grande gallerista ginevrino Simon Spierer, sommo esperto d’ arte, nel centro dove, a fine anni Settanta, su iniziativa di Marie Louise Jeanneret si respirava un ambiente d’arte di livello internazionale e sperimentale. I Merz sono stati due dei più famosi ospiti del Centro di Boissano insieme a Andy Wahrol, Vito Acconci, Michelangelo Pistoletto, Georges Moboulese, Aldo Mondino, Gerard Verdijk, Daniele Dezeuze, Auro Albertini, Acindino Quesada, Jochen Gerz, Jean Mauboules, Alain Kirili, Moroshita Keizo, Jean Otth e Jurg Tanner, tanto per citarne alcuni.
“Dal Centro – dice lo scultore Franco Furlani, che fu fotografo ufficiale della Jeanneret per diversi anni- sono passati, nei quasi vent’anni di apertura, più di duecento famosi artisti provenienti da tutto il mondo. Con emozione ho appreso della scomparsa di Marisa Merz, artista e persona deliziosa, che ho avuto l’ onore di conoscere personalmente”.
Geniale, dalla straordinaria sensibilità artistica, la Merz ha utilizzato nella sua lunga carriera i più svariati materiali e realizzato installazioni di grande impatto. Fili di rame, tessuti, documenti, cartoline e fotografie, nylon e cera, legno e metalli, instancabile ricercatrice, arguta nelle invenzioni, ha continuato con passione e leggerezza a creare anche dopo la perdita del marito, avvenuta nel 2003.
La grandezza dell’ artista piemontese e del suo compagno venne comunque riconosciuta già a partire dagli anni Settanta, con premi ed esposizioni in tutto il mondo. Presente per la prima volta a Venezia nel 1972, verrà invitata successivamente nel 1980, 1985, 1988, 1993, 2001 (quando vinse il premio speciale della Giuria), mentre nel 2013 le venne assegnato il Leone d’oro alla Biennale d’ Arte di Venezia in una memorabile serata con il Presidente Paolo Baratta.
Siamo veramente dispiaciuti- dice Adalberto Guzzinati, giornalista e critico d’arte- per la scomparsa della cara Marisa. Una artista straordinaria, capace anche di dare nuova identità e rinnovata dignità a svariate tipologie di artigianato, soprattutto quelle legate al mondo della tessitura. Coraggiosa e geniale venne riconosciuta dal mondo dell’arte con la grande personale al Centre Georges Pompidou di Parigi, nel 1994, come una delle grandi dell’ Arte Internazionale del Secondo Novecento”.
I funerali si svolgeranno domani mattina, alle ore 11, a Torino nella Real Chiesa di San Lorenzo.
La nostra redazione si unisce al dolore della figlia Beatrice, dei parenti ed amici per la perdita di una così grande persona.
CLAUDIO ALMANZI