Sarzana – La giornata conclusiva del Festival della Mente a Sarzana si apre alle 10, in piazza Matteotti, con l’incontro Uscire dal mondo. Isolamento, solitudine, segregazione insieme allo scrittore Edoardo Albinati, vincitore del premio Strega nel 2016. Sosteneva Vladimir Nabokov che senza una forma di isolamento da ciò che ci circonda, non sarebbe possibile vivere. D’altro canto però l’esclusione sociale può provocare un dolore persino più forte di quello fisico, perciò oscilliamo continuamente tra il bisogno di sentirci inclusi e integrati – tanto che si è dato un nome all’ansia sociale di essere tagliati fuori, fomo “fear of missing out” – e la necessità di fuggire dalla “pazza folla”. Albinati racconta come la letteratura, da sempre specchio della società, rende conto di questo paradosso.
Alle 12 al Teatro degli Impavidi, la biochimica Adriana Albini, collaboratrice scientifica dell’Istituto Europeo di Oncologia, tra le 100 donne più influenti al mondo secondo la BBC, ci spiega come impegnarci quotidianamente per migliorare il nostro stile di vita. Con la conferenza Stile di vita e movimento per una vita sana, la scienziata si sofferma sull’importanza del movimento, un alleato di tutto rispetto nella lotta ai tumori. Quella contro il cancro è una battaglia molto costosa e quindi discriminante tra strati sociali e aree geografiche. Ma abbassare la spesa farmaceutica è possibile: occorre cambiare strategia, ridurre il bisogno di cure e fare prevenzione.
Alle 12.15, al cinema Moderno, in Come nasce un film: trame, luoghi e personaggi, il regista Giuseppe Piccioni, partendo dal racconto dei luoghi emozionali che danno origine alle sceneggiature, accompagna il pubblico nel lungo viaggio che compie per idearle, tappa dopo tappa. Quanto deve essere dinamico lo sguardo del regista? E che rapporto c’è tra realtà e finzione? Dalla letteratura alla scultura, fino alla settima arte: il cinema.
Alle 14.45 in piazza Matteotti il neuropsichiatra infantile e psicoterapeuta Stefano Benzoni parla di Salute mentale dei nostri figli in un mondo imprevedibile. Negli ultimi anni la sofferenza psichica di bambini e adolescenti è emersa in maniera evidente, a seguito degli eventi traumatici avvenuti a livello globale, dalla pandemia alla guerra. Isolamento sociale, dipendenza dalla tecnologia, autolesività, suicidi, comportamenti antisociali: a leggere le statistiche appare necessario intervenire con urgenza: quali strategie si possono mettere in campo per contrastare questo fenomeno?
Alle 14.45 al cinema Moderno si svolge l’incontro Viaggiare sopra le nuvole con l’astronauta Maurizio Cheli, che nel 1996 fu a bordo dello Space Shuttle Columbia. L’avventura del genere umano nello spazio è nata dalla spinta della conoscenza e dall’ambizione a spostare i confini di ciò che conosciamo sempre più in là. Abbiamo assistito allo sbarco sulla Luna e seguiamo con curiosità le missioni spaziali su Marte, ma cosa si prova davvero a muoversi nello spazio? A questa e a molte altre curiosità risponderà Cheli, che ha sfidato numerosi limiti, non solo nello spazio: nel 2018, a 59 anni, ha raggiunto gli 8.848 m. della vetta dell’Everest.
Alle 16.45, in Piazza Matteotti, Lo scrittore israeliano David Grossman, noto anche per il suo impegno in favore di una soluzione pacifica della questione palestinese, dialogherà con il giornalista e scrittore Alessandro Zaccuri nell’incontro dal titolo Un mondo in cammino. Nei romanzi di Grossman capita spesso che i personaggi siano in movimento: in fuga da una cattiva notizia, in viaggio alla ricerca di una spiegazione o impegnati in una passeggiata per farsi venire una buona idea, come lo stesso scrittore confessa di fare quando è alle prese con una nuova trama. Per Grossman il movimento non è mai solamente nello spazio, è anche una sfida alla tirannia del tempo, un’espressione di fiducia nel fatto che non sia l’immobilità ad avere la meglio e che non manchi mai la possibilità per il cammino della speranza, della convivenza e della pace.
Alle 17, il Teatro degli Impavidi ospita Dialogo intorno al branco, con il pittore e scultore Velasco Vitali e la giornalista Roberta Scorranese. L’installazione itinerante “Branco” dell’artista è composta da 54 sculture di cani randagi esposte in luoghi simbolo di Palermo. Il branco, che abita i luoghi e li perlustra con lentezza senza mai mettere radici, è per Vitali la metafora dell’esperienza umana, un movimento continuo per sopravvivere alla fame, l’eterno rapporto fra il bene e il male. Nel dialogo con Scorranese, Vitali indaga attraverso l’arte il mistero della natura e lo stupore che suscita, in un percorso che ci conduce fra le strade della nostra storia, fra le vie di Milano e Palermo, fino ai boati di Capaci e di via d’Amelio.
Alle 19, ancora in piazza Matteotti, lo scrittore e studioso del pensiero antico Matteo Nucci terrà l’ultima conferenza della sua trilogia: Movimento nell’anima: Saffo e Kavafis. «I confini dell’anima non li potrai mai trovare, per quanto tu percorra le sue vie, tanto profondo è il suo logos» scriveva Eraclito. Tuttavia, di quel logos – quella parola che misura e scava – forse solo i poeti possono sondare il mistero. L’esempio perfetto, nell’antichità, è quello di Saffo. I versi dedicati agli amori vissuti o perduti gettano luce sui movimenti che attraversano la nostra anima come un respiro. Psychè del resto significa “soffio”. È quello stesso soffio a percorrere i versi del più grande poeta in lingua greca del Novecento: Costantino Kavafis. Nelle sue liriche erotiche come in quelle storiche il viaggio ai confini dell’anima è costante. E il luogo in cui esso si arresta è una dimensione al di là dello spazio e del tempo. Perché solo nell’anima noi esseri umani mortali possiamo riscoprirci eterni.
Alle 21.30 calca il palco del Teatro degli Impavidi Mariangela Gualtieri. Nell’incontro Cattura del soffio la poetessa e scrittrice coglierà il movimento primario – il soffio, appunto – che ci tiene appesi alla vita, mentre tutto attorno si muove, e lo farà dando voce a ciò di cui più ci importa: l’amore, il dolore, il mistero, i figli, la morte, la riconoscenza, il perdono, la cura degli altri, la natura. Parole che vibrano fortissimo nella nostra anima e che nella poesia trovano uno spazio in cui mostrare il loro tremore.
Chiude la XIX edizione del festival la lectio dello storico Alessandro Barbero dal titolo Vite e destini: Iosif Brodskij, l’ultima conferenza della trilogia dedicata a tre grandi scrittori russi del Novecento. Alle 21.30 in Piazza Matteotti, Barbero ripercorre la vita di Brodskij, poeta russo, ebreo, saggista inglese, naturalizzato americano e Premio Nobel per la Letteratura nel 1987. Pur avendo proclamato il diritto del poeta di disinteressarsi dell’impegno politico, la sua poesia è un commento spietato al declino dell’Unione Sovietica e alla mancanza d’anima dell’Occidente, oltre a contenere alcune premonizioni perfino sull’attuale guerra in Ucraina.
Diversi gli appuntamenti per bambini e ragazzi in programma domenica:
Alle 9.30 e alle 15, in piazza Capolicchio, la designer Gisella Persio con il laboratorio Dietro le nuvole c’è sempre il sole (5-10 anni), insegnerà ai bambini come costruire una scultura che si muove con il vento, per dimostrare che l’armonia delle cose sta nel loro perenne mutamento.
Alle 9.30, alle 11.30 e alle 15 nella Sala della Repubblica, Gianni Zauli, esperto di ludolinguistica e cinema d’animazione, terrà il laboratorio Stop motion (10-15 anni), per spiegare come si realizza un cortometraggio e il modo in cui si crea l’illusione del movimento attraverso la manipolazione di oggetti.
Alle 9.45 e alle 16, al fossato della Fortezza Firmafede, l’autore di graphic novel Gud coinvolgerà i piccoli partecipanti nel laboratorio Praticamente immobile (8-12 anni), per scoprire come nascono le storie e i disegni a fumetti, a partire dalla creazione dei personaggi che li abitano.
Alle 10.15 appuntamento in piazza Cittadella con l’entomologo e scrittore Gianumberto Accinelli, selezionato dal Corriere della Sera tra le venti persone che stanno cambiando l’Italia, con Il viaggio della vita (8-14 anni): una passeggiata per ripercorrere, una traccia dopo l’altra, la lunga storia degli esseri viventi sulla Terra.
Alle 11.30 presso il fossato della Fortezza Firmafede, ritorna il laboratorio dell’attrice e drammaturga Daniela Carucci Un salto dentro di me (4-7 anni), per scoprire i segreti del corpo umano, tra curiosità, gioco e movimento.
Alle 11.30 ritrovo in piazza Cittadella con la pittrice e illustratrice Gioia Marchegiani con Il quaderno dei semi viaggiatori (8-12 anni), una passeggiata-laboratorio a caccia di semi, per creare un quaderno d’artista/esploratore utilizzando le tecniche dell’acquarello e della rilegatura.
Alle 14.30 e alle 17.30, Io parlo come un fiume (7-10 anni) con la guida di Elena Corniglia, specializzata in letteratura accessibile per l’infanzia. A partire dall’omonimo albo di Jeremy Scott, vincitore del premio Andersen 2022 come miglior albo illustrato, accompagna bambine e bambini alla scoperta delle parole, per imparare a dare un nome alle emozioni che ci animano.
Biglietti su www.festivaldellamente.it e a Sarzana presso la biglietteria del Teatro degli Impavidi (informazioni e orari nella sezione “Biglietti” del sito del festival).
Tutti gli appuntamenti a € 4, a eccezione degli spettacoli a € 10. Su ogni biglietto si applica una commissione per il servizio prevista dal circuito di vendita, pari a € 1.
Tutte le informazioni e gli aggiornamenti al programma sono disponibili sul sito del festival.
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Il festival gode del patrocinio del Ministero della Cultura e della Regione Liguria.