“Sono molto affezionato alla mezzanotte come orario in cui celebrare la Messa di Natale. Quest’anno sarebbe la mia trentesima Messa celebrata da sacerdote a Natale, e non c’è stato un anno in cui l’abbia iniziata un minuto prima di mezzanotte”.
E’ l’inizio del post pubblicato oggi su fb da don Valentino Porcile, parroco di Genova Sturla.
“Tanto per fare capire – ha aggiunto don Valentino – quando i Papi (a partire da Benedetto XVI) hanno iniziato ad anticipare la Messa della Notte di Natale alla prima serata (talvolta alle 21,30 altre volte alle 22), ho ricevuto parecchie richieste di anticiparla anche noi in parrocchia. Richieste motivate.
Mi sono sempre opposto, e ho continuato sempre a celebrare la Messa di Natale a mezzanotte. E a chi mi chiedeva l’orario della Messa, rispondevo sempre: ‘La Messa di mezzanotte è….. a mezzanotte!’.
Quest’anno ci sono moltissimi altri fattori di cui tengo conto nella mia scelta. I fattori sono non solo la tradizione dell’orario che a me personalmente, appunto, sta molto a cuore. I fattori sono anche e soprattutto altri. Li consegno a voi, li condivido, in semplicità.
Non abbiamo bisogno di litigare tra di noi. Le persone hanno bisogno di serenità, di stare tranquilli.
Ci avviciniamo al Natale con persone che hanno vissuto drammi di vita. Perché hanno vissuto la morte di persone care senza neanche poterle salutare, lasciandole andare via vedendole per l’ultima volta caricare su un ambulanza e poi non sapendone più nulla.
Ci sono persone che hanno superato fisicamente il Covid, ma non lo hanno superato dentro, con strascichi di peso psicologico ed interiore che chissà quando passeranno.
I giornali di oggi ci riportano uno spaccato di ciò che i medici vivono all’interno, non all’interno degli ospedali, ma all’interno della loro professionalità e del loro essere padri, madri, nonni.
Ci sono famiglie che vivono un’attesa drammatica: l’attesa del giorno in cui si riapriranno i licenziamenti. Non sapere che fine farà il tuo lavoro è drammatico.
Ci sono imprese che lavorano solo a stagione, e che si sono sentite dire qualche giorno fa che le attività sciistiche sono un ‘superfluo’. Loro, che con la loro impresa fanno campare i propri figli. Vaglielo a dire, che il pane che si guadagnano è un ‘superfluo’.
Potrei continuare ancora.
Lasciamo che siano i Vescovi con il premier Giuseppe Conte a valutare ciò che sia meglio. E noi occupiamoci di ritrovarsi serenamente attorno al Presepe senza guardare l’orologio, guardando solo al Bambino Gesù.
Abbiamo bisogno di serena tranquillità. Si riesce a litigare su tutto. Riusciremo a non litigare almeno sulla Messa di Natale?”.