Le “Donne libere del Settecento” una lezione per la vita di oggi, in un libro le origini del riscatto del genere femminile in Italia.
Nel nuovo libro di Massimo Novelli c’è uno scorcio sulla vita dimenticata delle donne italiane nel secolo dei lumi. Il ritratto di amanti, patriote, eroine e pensatrici che iniziarono a mettere in discussione l’inégalité des deux sexes nella letteratura e nella storia, tra aneddoti e documenti.
Il libro di Massimo Novelli, Donne libere. Amanti, patriote, eroine e pensatrici del secolo dei lumi, è una galleria scritta per ridare vita a pensieri, opinioni e vite cancellate e nascoste, delle donne. Il settecento quando nascono le battaglie per la libertà di idee e di conoscenza.
Il libro propone pagine di vita vera, finalmente femminile, dando volti ai nomi di Gabriella Falletti di Villafalletto, l’“odiosamata Signora” di Vittorio Alfieri, Maria Giovanna del Carretto, marchesa di Gorzegno, la giacobina Maria Antonia Ferreri e molte altre.
È un intrigante viaggio in un Illuminismo tutto al femminile per trarre «dall’oblio storie, passioni, ingegni di donne» con cronaca e documenti, bibliografia storica e una nota di Albina MalerbaLa storia le ha dimenticate completamente.
Erano donne libere, aristocratiche ma anche popolane: pensatrici e patriote, poetesse e femmes savantes, amanti e cortigiane, danzatrici e persino soldatesse. Vissero nel secolo dei lumi, si batterono per le loro idee e per le loro passioni, ostacolate o supportate dagli uomini del loro tempo.
Da Torino a Parigi, da Milano a Vienna, da Venezia a Varsavia sfidarono re e imperatori, leggi civili e norme religiose, oppressioni e pregiudizi, pagando di persona. Era ora che riprendessero il loro posto nella storia grazie a questo libro. ABov (In libreria a partire dal 15 luglio.)
Dalla nota di Albina Malerba, giornalista:
«Un intreccio di cronache, come sa fare molto bene l’autore. Un groviglio di storie, costumi, vizi di aristocratiche, popolane, benefattrici, mantenute, letterate, scienziate, monache, “streghe”, mogli, amanti, che scandiscono le loro vite in un ampio arco geografico, dalle Langhe a Torino, a Genova, a Venezia, da Acqui Terme all’Egitto. Donne protagoniste nel bene e nel male, appartate e troppo spesso passate lasciando flebili tracce, fili sottili che Novelli riannoda per restituire alle sue “eroine” consistenza e presenza. Libri, mostre, convegni, dibattiti, di diverso timbro e scientificità, stanno contribuendo a delineare profili di donne che «ebbero in mente alti pensieri, in cuore generosi sentimenti» e seppero liberare le loro energie al servizio sociale e culturale del loro tempo.»