Dopo il ministro Matteo Salvini, i cantuné esasperati scrivono pure al premier Giuseppe Conte. La missiva (analoga alla prima) è stata inviata da Claudio Musicò, segretario del sindacato maggioritario Diccap-Sulpl, per chiedere un intervento sulla situazione genovese.
Cantuné esasperati scrivono a Salvini: ministro non ci abbandonare. La missiva del Sulpl
Allo stesso tempo, stasera è esplosa un’altra polemica tra i rappresentanti degli agenti di Polizia Locale e il sindaco Marco Bucci.
Il Diccap-Sulpl ha inviato una lettera formale al sindaco Marco Bucci e per conoscenza a tutto il personale della Polizia Locale.
“In riferimento ai nominativi del personale esentato per lo sciopero del 3/02 – ha testualmente scritto il segretario Musicò – mi corre l’obbligo di ricordarLe che il personale individuato è chiamato a svolgere i servizi minimi essenziali e non può essere distolto per altre attività. Diversamente verrebbe meno la necessità dell’esenzione. Purtroppo, ad oggi, alcuni degli esentati per lo sciopero del 3/02 sono già stati assegnati ad altri servizi lasciando scoperti i servizi minimi essenziali individuati dagli accordi.
Oltre che ad essere una palese violazione degli accordi e un palese comportamento antisindacale, in questo modo è a rischio anche l’incolumità dei Cittadini per i quali sia la Legge sia gli Accordi sono stati emanati. Nella certezza che provvederà quanto prima al ripristino della legalità, si porgono cordiali saluti”.
Ecco il testo integrale della missiva inviata al premier Giuseppe Conte dal Diccap-Sulpl.
“Al Presidente del
Consiglio dei Ministri
Prof. Giuseppe Conte
Prot. 15/2019
Oggetto: richiesta di intervento.
Gentile Presidente,
Mi rivolgo a Lei per segnalarLe la situazione drammatica della Polizia Locale di Genova.
Da quando c’è stato il cambio alla guida della città, passando da una maggioranza di
Centro-Sinistra ad una di Centro-Destra, le aspettative erano state tante. Credevamo di avere
finalmente una Giunta amica che valorizzasse la Polizia Locale e la facesse crescere.
Purtroppo siamo finiti in un incubo fatto di umiliazioni e vessazioni che non hanno riscontro
in nessun Comune d’Italia governato da una maggioranza di Centro-Destra.
Credo che abbia problemi ben più seri che guardare alla gestione scellerata di un Comune
benché importante e in questo momento, purtroppo, agli onori della cronaca per la tragedia
che ci ha colpito.
Per questo motivo, Le chiedo l’aiuto non per noi ma per salvaguardare il rispetto delle Leggi.
Da qualche giorno il Decreto del Ministero degli Interni n° 145 del 4 marzo 1987 viene
calpestato da questa Amministrazione con il silenzio colpevole dell’Assessore alla Sicurezza e
di tutta la Giunta. Questo è inaccettabile!
Come Segretario del Sindacato e come Lavoratore della Polizia Locale non posso assistere
inerme mentre si disarma la Polizia Locale umiliandola e mortificando tutte le donne e gli
uomini che la compongono.
In sfregio alla Legge si consente a personale neo assunto (da pochi giorni) di prestare
servizio attivo anche di sera e notte senza formazione e senz’arma d’ordinanza e in solitaria.
Ovviamente, come Sindacato, abbiamo già denunciato agli Organi Competenti quanto sta
accadendo ma abbiamo bisogno che qualcuno, nel frattempo, fermi questa follia.
Sono certo che le mie parole non resteranno vane perché rappresentano quelle Lavoratrici e
Lavoratori che onorati di indossare una divisa credono nelle istituzioni”.