“Ho espresso la mia convinzione – ha detto il premier Draghi – che per risolvere nodi cruciali serve un incontro con Zelensky che lo sta chiedendo dall’inizio. E Putin mi ha risposto che tempi non maturi. Uno dei punti di Putin è che ci sia piccoli passi avanti nei negoziati”.
Il premier ha spiegato come all’Italia sia stata “richiesta come garante da Russia e Ucraina per l’attuazione di eventuali clausole negoziali”.
“In effetti – ha proseguito il premier – le posizioni delle due parti si sono un po’ avvicinate”, ma sono “cauto perché c’è ancora molto scetticismo”… “Tutti desideriamo vedere uno spiraglio di luce”.
“Aiutare l’Ucraina e mostrarci così uniti e compatti nella guerra ha aggiunto Draghi – è anche difendere l’ordine multilaterale, le regole che ci hanno accompagnato dalla fine della seconda Guerra e hanno dato democrazia, pace e benessere. Il multilateralismo si deve adattare come la globalizzazione ma non si interrompe”.