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Droga dall’estero, 12 condanne per 97 anni. Nei guai un ultrà del Genoa

Testamento falso, a processo una 65enne genovese. Denunciata dai nipoti
Tribunale di Genova (foto di repertorio)

Condanne per poco più di 97 anni di carcere a 12 persone accusate di avere importato droga (hashish e cocaina) dall’estero a Genova e in Liguria. Il pm aveva complessivamente chiesto 110 anni

Tra gli imputati anche un ultrà del Genova e nome noto della gradinata Nord, Davide Masala (conosciuto come Davidino) a cui il giudice ieri ha comminato una pena di otto anni e 8 mesi.

Nelle scorse settimane era già stato condannato a 18 anni Abdelghani bei Aloua, marocchino di 42 anni, considerato dagli investigatori il boss del cartello di narcotrafficanti che importavano hashish e cocaina da Spagna e Olanda verso la Liguria e la Toscana.

Masala a maggio era stato assolto, insieme a tutti gli imputati, nel processo agli ultrà per le presunte estorsioni al club rossoblù, ma la Procura aveva impugnato la sentenza in appello.

Il gruppo, secondo l’accusa, era organizzato e ognuno aveva il suo ruolo: c’erano i corrieri, dotati di telefoni criptati per non farsi intercettare, i “custodi” della droga e poi i pusher.

Gli investigatori avevano scoperto l’importazione di oltre 350 chili di hashish dalla Spagna e di oltre 10 chili di cocaina dall’Olanda.

Le condanna più alte (10 anni) sono state inflitte a Francesco De Masi, originario di Reggio Calabria, e Mariyan Manolov, bulgaro. Nove anni per Elena Ussi.

Nel corso delle indagini sono state sequestrate anche una pistola semiautomatica Beretta calibro 7.65 e varie cartucce oltre a un caricatore. Sequestrati anche 147 mila euro in contanti, di cui 58 mila al solo Masala. E, ancora, nove criptofonini con le relative sim per non farsi intercettare, tre veicoli con doppio fondo.