Operazione “Doctor”. Stamane 50 carabinieri del Comando provinciale di Genova, coadiuvati dai colleghi del 15° Nucleo Elicotteri di Villanova d’Albenga, sono stati impegnati nell’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Genova, su richiesta della procura e della Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo, a carico di 7 persone (sei uomini ed una donna) ritenute responsabili, a vario titolo, di spaccio di sostanze stupefacenti.
Gli arresti, tra Rapallo e Genova, scaturiscono da una complessa attività di indagine avviata alla fine del 2017 i cui esiti hanno permesso di comprovare l’attività di un gruppo di spacciatori di cocaina, attivo sul territorio dell’intero Levante ligure, particolarmente abile nell’individuare e rifornire clienti facoltosi nell’ambiente di vip e professionisti.
Le indagini hanno infatti preso il via da una perquisizione domiciliare disposta nei confronti di un medico chiavarese, nel corso della quale erano stati sequestrati circa 35 grammi di cocaina destinata a suo uso personale.
I conseguenti accertamenti hanno consentito agli investigatori di individuare un cittadino albanese domiciliato a Rapallo, quale uno dei principali fornitori del medico, permettendo così di concentrare le indagini sull’attività dello straniero.
Le intercettazioni telefoniche e ambientali hanno fatto emergere il ruolo ricoperto dagli altri arrestati quali collaboratori dell’albanese, consentendo anche l’individuazione di numerosi acquirenti abituali del gruppo, riforniti periodicamente dagli indagati.
In alcuni casi, i clienti dimoranti a Portofino e Santa Margherita Ligure venivano “serviti” a domicilio mediante consegna diretta delle dosi di cocaina presso le loro abitazioni.
Nel corso dell’indagine, a riscontro dell’ipotesi investigativa, è stato arrestato a Zoagli un cittadino italiano che spacciava droga pur trovandosi in regime di arresti domiciliari: è stato trovato in possesso di circa 20 grammi di cocaina da cedere a uno dei suoi clienti abituali.
Un ulteriore indagato, cittadino albanese, arrestato per fatti analoghi nell’ambito di altro procedimento penale, è stato già espulso dal territorio nazionale a pena espiata.
Nel corso dell’indagine, sono stati ricostruiti 150 episodi di cessione di cocaina, per quantitativi di volta in volta variabili ma complessivamente significativi.
Due destinatari del provvedimento del Tribunale, al momento irreperibili, sono ricercati sul territorio nazionale.