Droni sono stati visti volare sopra al carcere di Marassi. La denuncia arriva dal segretario della UILPA PP, Pagani.
Se le reti hanno fatto diminuire i lanci di stupefacenti e cellulari dentro il cortile del carcere, ora vengono utilizzati i droni allo stesso scopo.
L’uso dei droni “potrebbe essere frequentissimo, spiega Pagani. Nulla possono i poliziotti penitenziari che non sono dotati di alcun dispositivo per individuarli e inibirne le frequenze su cui ne avviene il pilotaggio da remoto”.
“Eppure le strumentazioni esistono, sono poco costose, portatili e di semplice e immediato posizionamento. Perché, allora, non acquistarne un certo numero e dislocarle presso quelli che possono essere gli obiettivi più sensibili, magari anche spostandole segretamente da una parte all’altra in forma deterrente?”
“Lo ribadiamo – conclude Pagani – o si contrasta la criminalità dotando la Polizia penitenziaria di reali equipaggiamenti/risorse, oppure saremo noi ad utilizzare i droni, ma questa volta alla ricerca di Politica e Governo allo stato assente”.