Garlenda. Ad un anno dalla scomparsa di Angelo Gandolfo le associazioni Amici nell’ Arte ed UCAI (Unione Cattolica Artisti Italiani) organizzano una grande mostra retrospettiva ed itinerante in onore dell’artista alassino. Il titolo della doppia mostra è: “Il mondo di Benjamin”.
La prima parte dell’ evento si terrà dal 31 luglio al 2 agosto nell’ Oratorio Parrocchiale di Garlenda, la cittadina nella quale Gandolfo ha vissuto negli ultimi anni vita, mentre la seconda tranche della mostra si terrà invece dall’ 8 al 13 di agosto ad Albenga, in piazza dei Leoni nella sede locale dell’ Ucai.
Angelo Gandolfo, in arte Benjamin, pur avendo avuto una formazione tecnico-commerciale ha sempre amato l’arte e sempre ha coltivato le doti naturali del disegno e della pittura.
“E’ una bellissima idea- ci ha spiegato Armando D’Amaro, esperto editor e critico d’arte- quella avuta dagli amici ingauni di ricordare con una doppia mostra la figura del caro Benjamin. Un artista che a livello nazionale ha avuto meno riconoscimenti di quanto invece non gli siano stati attribuiti in Germania e nei Paesi di lingua tedesca, dove sono decine i collezionisti che si vantano di possedere una suo pezzo. Già a vent’anni realizzava deliziosi scorci di Alassio che vende ai turisti italiani e stranieri. Ma per lui l’incontro fondamentale fu quello con il Maestro Max Dissar”.
Per dieci anni infatti Gandolfo frequentò assiduamente l’atelier del maestro francese che si era trasferito ad Alassio.
Un’ altra testimonianza molto interessante sull’artista e sull’ uomo ci è stata data dal parroco di Garlenda, don Mauro Marchiano, che è anche un raffinato artista: “Il mio incontro e conoscenza di Angelo risale al 2010. Era piacevole parlare con lui…gli si illuminavano gli occhi. Guardando i suoi quadri mi pare di poter distinguere diversi periodi e stili. Le opere del 1975 ripercorrono nei temi e nei colori la pittura classica con predilezione delle nature morte, con pennellate tipo Cèzanne. Nel periodo successivo passa ad uno stile più naif, ma il tema resta sempre l’uomo nel suo vissuto quotidiano, gesti e situazioni semplici ricche di poesia come la donna che dà da mangiare ai gatti, il mercato del pesce, il treno, il circo”.
E lo stile naif, dopo il periodo paesaggistico, è una delle caratteristiche principali della produzione di Gandolfo. A partire dal 1977 i due orientamenti si uniscono dando vita ad un secondo periodo naif che ha quale tematica principale il paesaggio dell’entroterra ligure e della Provenza.
“ In questi quadri- prosegue Don Mauro- la pennellata si ispira ai divisionisti come Seurat, Sisley, Pissarro. Dal 1990 in poi la sua pittura conserva il puntinismo e si arricchisce di una esplosione di vitalità che tende ad astrarre la figura”.
Ed è proprio in questo periodo che Benjamin approfondisce lo studio della grafica, realizzando raffinate litografie e coltivando l’amicizia con il compianto e mitico artista alassino Carlo Bertolino.
Nato ad Alassio, Gandolfo ha vissuto anche per molti anni in Germania, per poi tornare a vivere in Liguria, prima nella città del Muretto, poi a Villanova ed ultimamente a Garlenda.
“Nelle opere di Gandolfo- conclude Marchiano- a fianco della firma, compare sempre una piccola chiocciola, credo per ricordarci che l’arte è una strada da percorrere con lentezza e umiltà, perché solo così si possono fare lunghi cammini”.
Gli organizzatori ci segnalano che durante le due mostre alcuni quadri potranno essere messi in vendita e che il ricavato verrà devoluto, dalla Parrocchia della Natività di Maria di Garlenda, in beneficenza.
CLAUDIO ALMANZI