E’ mancato oggi a Santa Margherita Ligure lo scrittore e giornalista Massimo Zamorani. Nato a Milano e genovese d’adozione, aveva compiuto 92 anni lo scorso 4 marzo. Da anni aveva scelto la città del Tigullio come “buen retiro”.
Firma di punta del quotidiano “Il Secolo XIX” se ne era allontanato dopo l’arrivo alla direzione di Piero Ottone entrando quindi a far parte della famiglia de “Il Giornale” di Indro Montanelli come caporedattore e inviato speciale.
Fu anche corrispondente di guerra: dal conflitto del Kippur a quello in Somalia e poi del Libano, Algeria, Kurdistan, Mozambico, Namibia, Bosnia, Iraq.
Come scrittore, è autore, fra gli altri, dei libri “L’agguato di Matapan”, “Dalle navi bianche alla linea gotica” e “Luigi Ferraro, un eroe del mare”. Inoltre, ha curato il volume di Rudyard Kipling “La guerra nelle montagne” che è stato ripubblicato nel 2016 da RCS con un saggio di Zamorani (70 pagine) intitolato: “La lunga marcia degli Alpini”.
I funerali si svolgeranno domani alle 10 nella Basilica di piazza Caprera a Santa Margherita Ligure.
Gianni Plinio e Giorgio Bornacin oggi lo hanno ricordato così: “Con Massimo Zamorani scompare un Italiano esemplare. Lo ricordiamo come stimato Amico, come valoroso volontario di guerra e come giornalista libero e coraggioso .Da caporedattore ligure del quotidiano ‘Il Giornale’ seppe dare voce, in epoche difficili e rischiose, a chi si opponeva alla Genova rossa e al sistema di potere della sinistra. Uno dei pochi”.