Il giornalista di punta della Rai Claudio Donat Cattin è morto a 79 anni all’Ospedale Gemelli di Roma, dove alcune settimane fa era stato ricoverato in seguito a un malore.
Claudio Donat Cattin è stato un vero innovatore del giornalismo, come autore tv e coordinatore di diversi programmi Rai. Era nato a Murazzano, nel cuneese, primogenito dei 4 figli di Carlo Donat Cattin, personalità storica della Dc, di cui è stato Vicesegretario e Ministro, esponente dell’anima sociale del cattolicesimo politico italiano, scomparso nel 1991.
Gli inizi nel giornalismo per Claudio Donat Cattin erano stati alla Gazzetta del Popolo di Torino, prima come cronista di nera e poi di bianca. Fu protagonista nel periodo dell’autogestione della testata, in cui ebbe un ruolo di leader. Una fase storica del giornalismo “civico” di cui la Gazzetta del Popolo divenne simbolo.
E’ stato autore, con Vito Napoli, di un’inchiesta, nel 1969, sullo scandalo delle cliniche nella sanità torinese, per la quale gli fu attribuito nel 1971 il Premio Saint Vincent per la cronaca. E’ stato vicedirettore della Gazzetta del Popolo, de Il Giorno e di Raiuno. In Rai, dove è approdato nel 1991, si è occupato delle trasmissioni religiose.
E’ stato cofondatore nel 1996 del programma Porta a Porta e ha partecipato alla costruzione del format con Bruno Vespa, Marco Zavattini, Marco Aleotti e Antonella Martinelli. Per molti anni ha partecipato alla creazione quotidiana del programma, come coordinatore e braccio destro di Vespa. Fino a poche settimane fa, prima di essere colto dal malore, ha continuato a lavorare per la trasmissione.
Vespa ha voluto ricordarlo così, in un tweet: “Con Claudio Donat Cattin scompare un grande professionista, un amico di lunga data, un instancabile compagno di lavoro. Vicedirettore del Giorno e di Raiuno, è stato un punto di forza di Porta a Porta fin dalla fondazione”.
È stato anche consulente alla direzione dell’agenzia LaPresse. Claudio Donat Cattin era Presidente della Fondazione Carlo Donat Cattin, che al Polo del’900 di Torino si occupa di valorizzare la cultura del cattolicesimo democratico in memoria del padre.
Marcello Di Meglio