“Imbarazzanti gli attacchi a Gambino: il suo è stato un atto di ‘pietas’ da lodare. Assistiamo con sincero imbarazzo al polverone suscitato dalla partecipazione del consigliere delegato alla Protezione civile Sergio Gambino (FdI) in rappresentanza della giunta Bucci alla commemorazione organizzata dall’Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi della Repubblica Sociale Italiana”.
Lo hanno dichiarato oggi i responsabili di Gioventù Nazionale di Genova, associazione che riunisce i giovani di Fratelli d’Italia, a seguito dei vergognosi attacchi al consigliere comunale che, indossando la fascia tricolore, domenica scorsa a Staglieno aveva partecipato alla commemorazione per i Caduti della RSI insieme al capogruppo regionale di Forza Italia, Angelo Vaccarezza.
“Pensavamo, ahinoi troppo ottimisticamente – hanno aggiunto i giovani di FdI – che la questione sui Caduti della guerra civile fosse oramai archiviata e che i suoi odi fossero finalmente sepolti nell’ottica di una provvidenziale concordia nazionale.
Tre anni fa avevamo partecipato alla deposizione della corona di Regione Liguria sui cippi dei Caduti della Repubblica sociale ed allora non si erano alzate che poche voci contrarie all’iniziativa di buon senso del presidente Toti.
La levata di scudi della sinistra contro la partecipazione del consigliere delegato Sergio Gambino ad una commemorazione organizzata dai parenti dei Caduti e dei Dispersi è un ulteriore segno dell’imbarbarimento della politica italiana, da non sottovalutare.
Il presidente della Camera Luciano Violante, membro del Partito Comunista dal 1979, riconobbe nel 1996 la necessità di ‘capire i motivi per i quali migliaia di ragazzi e soprattutto di ragazze, quando tutto era perduto, si schierarono dalla parte di Salò’.
Una scelta sicuramente difficile, che noi non ci permetteremmo mai di questionare, ma che pensiamo debba essere assolutamente rispettata. I ragazzi che decisero di combattere per la Repubblica sociale erano in gran parte molto giovani e lottavano in buona fede per una propria idea di Patria.
I discendenti di quelle centinaia di migliaia di persone che aderirono alla RSI hanno contribuito ad edificare l’Italia repubblicana ed hanno preso parte attiva alla sua vita sociale e politica, ed è naturale che desiderino vedere i propri antenati rispettati dallo Stato, e non relegati al rango di ‘morti di serie B’.
E’ un atto di ‘pietas’. Quella ‘pietas’ che secondo Virgilio era il sentimento più alto dell’animo umano e della quale, per questo motivo, insignì Enea, riconoscere dignità ai caduti di una guerra civile. In Spagna venne edificata già a partire dal 1940 la Valle de los Caidos, dove riposano fianco a fianco i morti nazionalisti e quelli repubblicani. E’ troppo chiedere che di fronte alla morte sia concessa eguale dignità tanto ai fratelli Cervi quanto ai fratelli Govoni, vittime innocenti figlie di una medesima Patria?
Noi pensiamo che sia un atto doveroso e nobile. Ed è per questo che oggi, come ieri, ribadiamo il nostro appoggio al consigliere delegato Sergio Gambino, che ha avuto il coraggio di fare la cosa giusta, consapevole che ciò gli avrebbe portato forti critiche. Critiche non solo dai banchi dell’opposizione, ma anche da quelli di una maggioranza che gradiremmo vedere compatta su certi temi valoriali che attraversano la nostra storia, come la romana pietas e la cristiana caritas”.