Ieri è stato il giorno dell’insediamento ufficiale del nuovo questore di Genova Orazio D’Anna.
Il nuovo questore di Genova è nato ad Acireale, in provincia di Catania, ha 61 anni e subentra a Vincenzo Ciarambino.
Nella sua carriera D’Anna, ha girato tutta l’Italia, come ha spiegato “passando dai monti, al mare, alle colline e alla pianura”. Ha, infatti, guidato le questure di Livorno, Ferrara, Chieti, Bolzano e de L’Aquila, dove è diventato dirigente generale di pubblica sicurezza.
Laureato in giurisprudenza è sposato con due figli ed è in polizia dal 1985.
Presentandosi alla cittadinanza nella sala “Antonio Esposito” della questura di Genova, la sua promessa è quella di dare il massimo ed di esperienza ne ha davvero tanta.
Le due parole che emergono maggiormente da quanto dice sono: “ascoltare” e “prevenire”, ma anche seguire le linee guida di Roma da servitore dello Stato e l’aplomb è ineccepibile, quasi militaresca.
“Io metterò a disposizione la mia esperienza, spiega il neo questore. Non conosco Genova, per cui devo conoscere prima bene il territorio e le sue problematiche.
“Tutti i territori sono differenti, ma la cosa comune a tutti è la volontà di usare più la prevenzione dei reati che la repressione con il controllo del territorio, per esempio. Per prima cosa è necessario svolgere un’analisi delle problematiche. Oggi nessuno può muoversi da solo, in una realtà in cui siamo chiamati a vivere, mi auspico la collaborazione e l’appoggio con le altre realtà istituzionali e le altre forze dell’ordine per evitare sovrapposizioni e migliorare l’impiego delle risorse.”
A proposito del Centro storico: “Tutti i centri storici sono esposti ad identici fenomeni, così come le periferie. Qui a Genova il centro storico sarà una centralità.”
Tra le priorità di D’Anna contrastare un fenomeno sempre più diffuso, ovvero la violenza di genere. “Per questo – spiega – utilizzeremo tutte le risorse disponibili, risorse che verranno dedicate anche a contrastare lo spaccio nel centro storico e nelle periferie.”
“Genova non ha caratteristiche diverse da altre città. Ci sono i fenomeni nazionali con le peculiarità del territorio.
Per quanto riguarda i No Green pass è un fenomeno che riguarda, non solo Genova, ma tutte le regioni, che è presente e deve essere gestito e per il quale bisogna confrontarsi.
E’ fonte di tensione e nervosismo determinato da un anno e mezzo di chiusura.
Occorre però fare delle distinzioni. Un conto sono i fanatismi, un conto sono le ideologie ed un conto sono le persone che approfittano di queste cose e magari sono violenti.”
Sull’argomento G8, il neo questore spiega come sia “necessario abbandonare il passato. I metodi approccio della polizia sono cambiati. Penso che sia stato raccolto, da quella vicenda, quanto di produttivo potesse esserci. Per esempio al cambiamento di approccio nella gestione dell’ordine pubblico”.
“Quello che chiedo ai genovesi – conclude il questore – è di avere fiducia nelle istituzioni perché noi siamo al loro fianco”. L.B.