Industria, transizione energetica e infrastrutture al centro dello sviluppo savonese.
Questi gli ambiti di focalizzazione approfonditi dal terzo tavolo territoriale di TEHA, The European House Ambrosetti, dedicato alla provincia di Savona, tenutosi venerdi scorso mattina al Campus Universitario alla presenza dell’assessore regionale allo Sviluppo Economico Alessio Piana e degli stakeholder locali.
“Dopo Imperia e La Spezia, continua a Savona il confronto con il territorio in previsione dell’evento conclusivo di restituzione dell’ottava edizione del Forum Ambrosetti – spiega l’a Alessio Piana – un incontro molto partecipato dal quale è emerso il traino del comparto industriale allo sviluppo economico savonese, così come la strategicità dell’economia del mare che necessita però di un adeguato sistema infrastrutturale. Potenzialità che siamo convinti possano ulteriormente esprimersi da qui in futuro e che, come Regione Liguria, stiamo accompagnando insieme a Invitalia con 50 nuovi milioni di Euro in favore delle imprese dei 21 comuni riconosciuti all’interno dell’Area di Crisi Industriale Complessa del Savonese”.
I numeri evidenziati segnalano che la provincia di Savona genera 7,7 miliardi di Euro di valore aggiunto, il secondo contributore regionale con il 16,1%. In particolare, nel triennio 2019-2022 è cresciuto (12,5%) più della media nazionale (8,6%) e regionale (7,1%) con una forte spinta proveniente dall’industria.
L’export savonese vale il 18% di quello regionale e, nonostante la flessione registrata nell’ultimo anno, ha superato i livelli pre-Covid, con il settore della chimica che fa da padrona (42,9%), seguita dall’agroalimentare (14%) e dai mezzi di trasporto (13,7%). L’industria di Savona è altamente energy-intensive (consuma circa il 40% dell’energia) e la decarbonizzazione costituisce una priorità per sostenere la competitività del territorio. Qui si concentra il 92,1% della produzione da eolico regionale e la maggiore quota di produzione da fotovoltaico (27,3%).
A livello infrastrutturale, i porti di Savona e Vado Ligure registrano ottime performance (2,6 punti percentuali negli ultimi 10 anni) e hanno recuperato i livelli pre-Covid 19, trainati dalla vocazione multipurpose per le merci che non viaggiano in container (general cargo, rotabili e carichi speciali).
Condivisa la necessità di interventi integrati. Con specifico riferimento a quelli su strada (raccordo autostradale tra A6 e A26 sulla direttrice Altare-Predosa, interventi sull’Aurelia Bis), quelli su ferro (raddoppio Ferrovia del Ponente nella tratta Andora-Finale Ligure, ammodernamento e raddoppio della tratta Trofarello-San Giuseppe di Cairo-Savona), quelli di “ultimo miglio” per accessibilità a porto (linea ferroviaria Savona-Vado Ligure, realizzazione casello di Bossarino, ammodernamento strada di scorrimento veloce tra Savona e Vado Ligure) e quelli a mare (completamento diga foranea di Vado Ligure e realizzazione nuova Darsena di Savona, interventi in aree retroportuali e di cold ironing nel porto).
l turismo, infine, si conferma grande volano di crescita del territorio, con importanti potenzialità di posizionamento strategico sui mercati esteri che possono accrescere l’offerta ricettiva, anche attraverso la realizzazione di servizi e reti d’impresa. Marcello Di Meglio