Da mercoledì 16 a sabato 19 ottobre a Genova un grande evento
Al via il festival dedicato ai più recenti sviluppi dell’elettronica e della cultura contemporanea.
Nato nel 2012 da un gruppo di under 30, nelle sette precedenti edizioni il festival ha saputo raccontare i nuovi percorsi delle sonorità elettroniche globali, valorizzando nel contempo il ricchissimo tessuto urbano e culturale del capoluogo ligure
Recentemente indicata dal prestigioso magazine internazionale di economia e lifestyle Forbes tra le cinque città di mare più belle del nostro paese (in cima alla lista composta da Napoli, Palermo, Roma e Venezia), Genova è uno dei centri urbani più affascinanti e insieme tra i meno conosciuti del Mediterraneo.
Il fascino della “Superba” è ben rappresentato dagli headquarters scelti per questa ottava edizione di Electropark: ii Magazzini del Cotone del Porto Antico, storico epicentro del commercio e della vita genovese, e il quartiere di Prè, fulcro di quello che con i suoi 113 ettari di superficie complessiva rappresenta uno dei centri storici medievali più estesi d’Europa. Prè in particolare, quartiere multietnico per eccellenza con il 31,6% di residenti nati all’estero (la percentuale più alta tra tutti i quartieri della città), è dal 2016 il cuore pulsante della manifestazione – capace di riflettere perfettamente lo spirito di un festival che attraverso la musica ha voluto mettere da subito al centro dell’attenzione i concetti di contaminazione, di apertura e di valorizzazione del territorio dal punto di vista del patrimonio storico e culturale.
Con la scelta di portare in primo piano il mare di Genova, a partire dal rinnovamento della veste grafica e dall’hashtag #waves individuato per questa ottava edizione, Electropark ha voluto dare voce a quella naturale vocazione alla scoperta che ha caratterizzato il capoluogo ligure nei suoi trenta secoli di storia: come onde che si espandono attraversando confini e frontiere verso territori inesplorati, riportandone tutta la sonorità ed il colore, Electropark vuole rappresentare anche un’occasione irripetibile per riscoprire una città unica al mondo per fascino e storia: per questo il festival ha scelto di lavorare in sinergia con alcune strutture alberghiere della città per offrire soluzioni di alloggio vantaggiose, studiate ad hoc per il pubblico in arrivo da fuori città (cfr sezione accomodations del sito electropark.it).
Il ricchissimo programma dell’ottava edizione di Electropark, che vedrà arrivare a Genova artisti del calibro di Andrew Weatherall (UK), Rrose (US), Giant Swan (UK), Tomoko Sauvage & Emmanuelle Parrenin (JP/FR), Alberto Barberis (IT), RAMZi (CA), Sculpture (UK), Zenker Brothers (DE), Stenny (IT) e Piezo (IT) si completa con due live da non perdere, a ulteriore conferma del crescente valore internazionale della manifestazione: William Basinski (US), geniale musicista e compositore statunitense, sarà sabato 19 ai Magazzini del Cotone per accompagnare dal vivo la sorprendente performance audiovisiva 10000 Peacock Feathers in Foaming Acid, realizzata dal duo di artisti Evelina Domnitch (BY/NL) – Dmitry Gelfand (RU/NL) ed ispirata allo studio del comportamento delle pellicole di sapone in campo ottico, svelate grazie all’utilizzo di luce laser per farne emergere le complesse nanostrutture. Ultimo artista ad entrare nel cartellone di quest’anno è invece Jamal Moss a.k.a Hieroglyphic Being (US), figura storica della scena sperimentale di Chicago (producer e fondatore dell’etichetta di culto Mathematics), anche lui tra i protagonisti dell’attesissima serata di chiusura del 19 ottobre sul Porto Antico.
18 artisti da 10 paesi del mondo (Inghilterra, Stati Uniti, Francia, Giappone, Germania, Italia, Russia, Olanda, Canada, Bielorussia), 11 act (7 live e 4 dj set), tra i quali 2 prime italiane, 1 prima mondiale e 1 debutto assouto daranno vita per la prima volta a Genova ad un evento internazionale che unisce le novità più interessanti della scena elettronica europea ad alcuni tra i principali protagonisti del panorama contemporaneo.
PROGRAMMA
mercoledì 16 ottobre c/o Villa del Principe (Galleria Aurea)
19.30 opening
21.00 Alberto Barberis (IT) live A/V world première*
giovedì 17 ottobre c/o Chiesa di San Giovanni di Pré
22.00 Tomoko Sauvage (JP) & Emmanuelle Parrenin (FR) live Italian première
venerdì 18 ottobre c/o Magazzini Del Cotone – Modulo 8 (Porto Antico)
21.00 Sculpture (UK) live A/V
23.00 RAMZi (CA) pres. ‘Camouflé’ – live italian première
00.00 Andrew Weatherall (UK) dj set
02.30 Zenker Brothers (DE) B2B Stenny (IT) dj set – world debut
sabato 19 ottobre c/o Magazzini Del Cotone – Modulo 8 (Porto Antico)
21.00 William Basinski (US), Evelina Domnitch (BY/NL), Dmitry Gelfand (RU/NL) pres. ‘10000 Peacock Feathers in Foaming Acid’ – live A/V
23.00 Piezo (IT) dj set
00.30 Giant Swan (UK) live
01.30 Hieroglyphic Being (US) live
03.00 Rrose (US) dj set
* pres. “Stradella Reloaded” – spettacolo commissionato da Associazione il Gioco dell’Arte, Forevergreen.fm e Le vie del Barocco
Un programma musicale unico quello di Electropark 2019, impreziosito da un ricco palinsesto di approfondimenti, talk e percorsi che contribuiscono a formare un’offerta culturale ampia e trasversale, capace di riflettere l’apertura tipica della città di mare e del suo orizzonte.
Da segnalare, nei giorni di avvicinamento al festival, l’attivazione di Genoa Soundscape Project, workshop itinerante di field recording in cui saranno esplorati e catturate le voci dei luoghi più rappresentativi del festival, tra Prè, Maddalena e Porto Antico: il workshop porterà alla costruzione di un’inedita mappa sonora del capoluogo ligure, che diventerà accessibile al pubblico per tutti fino alla conclusione del festival (utilizzando i codici QR che verranno distribuititi in città). Il workshop è curato da Rinaldo Marti in collaborazione con CODE WAR per il percorso di promozione della cultura dell’ascolto avviato dal docente ad aprile 2019, e con OpenVicoli, progetto culturale che unisce un’ampia rete di soggetti che vivono o operano nei quartieri di Prè e della Maddalena.
Ad inaugurare la settimana del festival, a pochi giorni dall’apertura ufficiale, sarà invece lunedì 14 ottobre a Palazzo Ducale (ore 15.00, Sala Camino) Il capitale relazionale di una città: dialoghi intorno all’intelligenza collettiva e al valore culturale, talk di approfondimento che vuole stimolare uno sviluppo consapevole delle risorse relazionali all’interno di una dimensione urbana. Come la Cultura può costruire processi generativi e trasformativi di una città? Quale ruolo hanno i progetti artistici nell’azione civica e nella generazione di impatto? Quanto i cittadini possono partecipare alla creazione di valore per la collettività? Sono alcune delle domande che guideranno docenti, ricercatori, policy makers e operatori del settore culturale in un dibattito intorno ai concetti di valore culturale e intelligenza collettiva. Un incontro che racconterà Genova da un punto di vista inedito, mettendo in relazione esperienze globali di innovazione e cultura delle reti, azioni civiche e arti performative, dinamiche di cooperazione e impatti. L’ingresso è libero fino esaurimento posti (iscrizione a questo LINK – info: edu@electropark.it)
Domenica 6 ottobre prossima infine, in occasione della Maratona Paganiniana organizzata dal Paganini Festival speciale preview musicale del festival – in collaborazione con il Conservatorio Niccolò Paganini – a Palazzo Ducale (Salone del Minor Consiglio) con Steps to be taken in case of death, performance audio-video per violino e live electronics ideata da Matteo Traverso e Maria Isolina Cozzani (inizio ore 22.00, ingresso libero).
Punta di diamante del progetto culturale ideato da Forevergreen.fm, che comprende Electropark Exchanges (rassegna di musica elettronica a teatro che si tiene in primavera al Teatro Franco Parenti di Milano) e diversi format legati alla musica contemporanea, Electropark è realizzato con il sostegno del Comune di Genova, della Compagnia di San Paolo (Maggior sostenitore) nell’ambito dell’edizione 2019 del bando Performing Arts e del Goethe-Institut Genua, in collaborazione con alcune tra le eccellenze della città di Genova, riunite in un network che è cresciuto di anno in anno consolidando il posizionamento del progetto e la rete di relazioni: Porto Antico di Genova, Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Teatro Nazionale di Genova, Teatro della Tosse, Mibac Palazzo Reale, Trust Doria Pamphilj,
Suq Festival, Paganini Genova Festival, Conservatorio di Musica “Niccolò Paganini”, Associazione il Gioco dell’Arte, Le vie del Barocco, Code War, Coldiretti Pesca, Associazione culturale Matrioske, Consorzio Vivere Santa Brigida.
Con Electropark, Forevergreen.fm è inoltre parte del progetto Performing+, lanciato da Compagnia di San Paolo e Fondazione Piemonte dal Vivo in collaborazione con Osservatorio Culturale del Piemonte con l’obiettivo di rafforzare le competenze della comunità di soggetti non profit operanti nello spettacolo dal vivo in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.
Electropark lavora da sempre alla creazione di una rete di relazioni con alcuni dei principali centri culturali cittadini: in quest’ottica, per l’edizione 2019 del festival sono state attivate convenzioni per Under40 con Palazzo Ducale, Teatro Nazionale e Teatro della Tosse (le info relative alle differenti riduzioni sono contenute nel biglietto al momento dell’acquisto online e sul sito). In particolare, la collaborazione con Palazzo Ducale nell’ambito della promozione della cultura contemporanea, si consolida ancor più quest’anno attraverso la condivisione di attività di comunicazione e, in particolare, con la possibilità di visitare la mostra dedicata a Banksy, in programma dal 23 novembre 2019 al 29 marzo 2020, ad un prezzo ridotto di 5 euro (presentando il biglietto di Electropark).
Tutti i pass e i biglietti singoli per l’ottava edizione di Electropark sono in vendita da oggi sul sito del festival electropark.it
ELECTROPARK 2019
bio artisti
WILLIAM BASINSKI (US)
William Basinski è uno dei più importanti artisti sperimentali contemporanei. Musicista (sassofonista) e compositore di formazione classica, ha vissuto e lavorato negli ultimi 30 anni tra New York e la California. Attraverso l’utilizzo di tecnologie obsolete e loop da nastri analogici, il paesaggio sonoro costruito da Basinski risuona attraverso i riverberi della memoria e del mistero del tempo. Il suo capolavoro in quattro dischi, The Disintegration Loops, è stato acclamato dalla critica internazionale e scelto come uno dei 50 migliori album del 2004 dal prestigioso Pitchfork Media, che ha assegnato il punteggio massimo di 10 alla versione deluxe della ristampa dell’opera, edita da Temporary Residence nel 2012.
Ha collaborato con l’artista e filmmaker James Elaine alla realizzazione di installazioni e film, presentati nei più prestigiosi spazi e festival a livello internazionale e ha creato le musiche per l’opera The Life and Death of Marina Abramo di Robert Wilson, che ha debuttato al Manchester International Festival nel luglio del 2011 prima di iniziare una tournée in Europa e Nord America. La trasposizione orchestrale di The Disintegration Loops curata da Maxim Moston è stata presentata al The Metropolitan Museum of Art di New York, alla Queen Elizabeth Hall di Londra e recentemente al Pitchfork Midwinter Festival dalla Chicago Philharmonic. Basinski è attualmente impegnato in un tour mondiale per presentare il suo ultimo lavoro On Time Out of Time, uscito nel mese di marzo 2019 per Temporary Residence.
EVELINA DOMNITCH (BY/NL), DMITRY GELFAND (RU/NL)
Evelina Domnitch (1972, Minsk) e Dmitry Gelfand (1974, San Pietroburgo) creano ambienti sensoriali immersivi che mescolano fisica, chimica e computer science con pratiche filosofiche inusuali. Le più recenti scoperte scientifiche, in particolare quelle riguardanti i fenomeni delle onde, sono impiegati dai due artisti per indagare le tematiche della percezione e dell’immanenza, nella convinzione che l’immagine scientifica della realtà, che serve da base per il pensiero contemporaneo, non è tuttora in grado di rendere conto dell’incommensurabile lavoro della coscienza umana.
Rifiutando l’utilizzo di strumenti di registrazione e altri media “fissativi”, le installazioni di Domnitch e Gelfand esistono come fenomeni in costante trasformazione offerti agli occhi dell’osservatore senza intermediazioni, per estendere al massimo le sue capacità sensoriali: l’immediatezza di questa esperienza permette all’osservatore di trascendere la distinzione fittizia tra scoperta scientifica e allargamento della percezione.
ANDREW WEATHERALL (UK)
Guru dell’elettronica contemporanea, Andrew Weatherall è stato ispirato fin dall’inizio della sua lunga carriera da un gusto eclettico per la musica e dal brivido della scoperta, lontano dall’esigenza di seguire tendenze. Dopo gli esordi con Terry Farley e una serie di remix di Happy Monday, New Order, Primal Scream e My Bloody Valentine (il suo remix di Soon è stato votato dai lettori NME come miglior remix di tutti i tempi), con il progetto Sabres of Paradise (Warp) si impone nella scena inglese indie-dance dei primi anni ’90. Il 2016 ha visto l’album di debutto di un nuovo progetto, The Woodleigh Research Facility. Weatherall reinventare da zero stili e suoni in maniera personale quanto entusiasmante, dall’house americana al puro London sound, all’electro, infine alla svolta dark-rock. Il suo terzo album, Qualia, è stato pubblicato su etichetta svedese Höga Nord nel 2017.
RROSE (US)
Tra i progetti più affascinanti e misteriosi della scena techno underground contemporanea, dopo l’uscita di tre EP, un album sull’etichetta di Sandwell District (2011) e il lancio del suo progetto Eaux nel 2012, Rrose ha pubblicato per Further Records, Stroboscopic Artifacts, Infrastructure New York e Khemia Records e collabora abitualmente con artisti del calibro di Bob Ostertag, Charlemagne Palestine, Lucy e altri. Rrose si è saldamente affermat* nella scena mondiale pur rimanendo a pieno titolo nelle principali comunità artistiche sperimentali e d’avanguardia europee. Sia come DJ, live performer o produttore, Rrose crea ecosistemi dalle sonorità minimaliste con pazienza e porta particolare attenzione ai dettagli, permettendo alla sua musica di esprimersi gradualmente in profondi e inesplorati viaggi della mente e del corpo.
GIANT SWAN (UK)
Giant Swan è un duo composto da Robin Stewart & Harry Wright. Grazie ad un arsenale di macchine e pedali, la musica di Giant Swan unisce bassi ipnotici, percussioni industriali e glitch elettronici per dare vita ad un mix personalissimo di dance music, elettronica e noise. Basato sulla tensione ritmica e sull’improvvisazione, ogni live del duo è storia a sé: in assoluta continuità rispetto al glorioso passato musicale delle natìa Bristol, Stewart e Wright sono un autentico uragano di energia, che ha dato prova della propria classe grazie a lavori quali Howling Owl (2015), FuckPunk (2016) e il più recente Whities (2018). Grazie alle instancabili esibizioni nel circuito DIY e in alcuni tra i più importanti festival internazionali (Unsound, Atonal), i Giant Swan si sono imposti come una delle novità più interessanti della scena elettronica globale.
TOMOKO SAUVAGE (JP) & EMMANUELLE PARRENIN (FR)
Tomoko Sauvage, musicista ed artista attiva dalla metà del 2000, investiga la natura scultorea del suono e dell’improvvisazione in relazione al movimento. Conosciuta principalmente per la ricerca musicale e visiva condotta attraverso un “sintetizzatore naturale” di sua invenzione (che unisce fluidi di diverso genere, sfere, ceramica, luci e amplificazioni subacquee), l’approccio di Sauvage si lega profondamente all’alchimia, alla meditazione e al bilanciamento tra caso e volontà. Il suo lavoro, sia sotto forma di performance che di installazini e composizioni musicali, è stato presentato a più riprese in Europa, Asia ed America.
Emmanuelle Parrenin è cantante e polistrumentista, con una passione per la riscoperta degli strumenti antichi ed esotici (ghironde, arpe, m’bira, dulcimer). Figura chiave della scena folk-revival francese, è stata autrice (trent’anni fa) di un album enigmatico e amatissimo che univa post folk e sperimentazioni elettro-acustiche – Maison Rose, oggi autentico oggetto di culto per gli appassionati. Ha recentemente dato il via ad una nuova fase creativa, rispolverando le sue vecchie canzoni e scrivendo nuovi pezzi insieme al songwriter francese Flóp (Francisco López): da questa collaborazione è nato il suo secondo album, Maison Cube uscito nel 2011 per Les disques Bien.
ALBERTO BARBERIS (IT)
Nato a Moncalieri nel 1988, Alberto Barberis è compositore, performer elettroacustico, sound artist e programmatore del suono. Dopo il diploma e il biennio in chitarra classica (Conservatori di Torino e Brescia), studia ingegneria appassionandosi alle applicazioni matematiche nella composizione musicale e alla musica elettronica. Membro dell’etichetta discografica di musiche improvvisate e sperimentali Floating Forest, ha partecipato a festival internazionali come Nachtstrom (CH), Art Test Fest (IT), Maggio Elettrico (IT), Afekt Festival (ET). Parallelamente all’attività artistica si occupa di ricerca in ambito musicale e dello sviluppo di software dedicati al suono (ear-training, spazializzazione, modelli 3D per la composizione algoritmica). Dal 2017 è docente di Tecnologie Musicali, Musiche Attuali, Musica Elettronica e Programmazione (Max/MSP) presso il Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano (CH).
RAMZi (CA)
RAMZi, aka Phoèbe Guillemot, è l’astro nascente nel roster della prestigiosa etichetta Total Stasis. RAMZi si è fatta conoscere al mondo a partire dal 2013, affermandosi dal 2016 come una delle beatmaker più interessanti della scena nordamericana grazie alla trilogia Phobiza: a Phobiza “Dia” Vol.1 (2016, Total Stasis) sono seguiti Phobiza “Noite” Vol. 2 (2017, Mood Hut) e Phobiza Amor Fati Vol. 3 (2018, FATi Records). Ospite dei palcoscenici di tutto il mondo, per il 2019 RAMZi sta pianificando diverse uscite su FATi Records. A Genova presenterà in anteprima italiano il suo ultimo disco Camouflé, in uscita nei prossimi mesi per l’etichetta della producer statunitense (ma di origini boliviane) Elysia Crampton.
HIEROGLYPHIC BEING (US)
Producer, fondatore e capo dell’etichetta Mathematics, Jamal Moss a.k.a Hieroglyphic Being è un autentico esploratore musicale: la sua musica è profondamente radicata nella EBM (Electronic Body Music) e nella House, generi fondamentali nella storia dell’underground di Chicago tra la fine degli anni 80 e l’inizio degli anni 90 (grazie ad artisti quali Ron Hardy e Adonis), ma anche in generi differenti quali Industrial, Avant-Jazz e Noise. Grazie ai suoi innumerevoli lavori, negli ultimi 12 anni è diventato uno dei pionieri e degli esponenti di spicco di quella che è stata chiamata ‘Outsider House’, ma lui preferisce continuare a definire la propria musica come ‘Rhythmic Cubism’ e ‘Cosmic Be-Bop’, rifacendosi esplicitamente al lavoro di Sun-Ra (non a caso molti suoi album sono editi da etichette legate all’elettronica d’avanguardia) e più recentemente all’Afrofuturismo. Sempre in movimento, la sua musica è una trasmissione in costante evoluzione dalla mente al corpo. Per dirla con le sue parole, “una forma di meditazione della quale un ascoltatore duttile e in sintonia può godere immensamente”.
SCULPTURE (UK)
Sculpture è la summa del lavoro artistico del produttore di musica elettronica Dan Hayhurst e dell’artista visivo Reuben Sutherland: un’immersione di forme temporanee di composizione digitale, elettronica analogica, fumetti, fantascienza, pop, psichedelia e percezione multisensoriale. Grazie all’uso di una incredibile libreria di stampe originali, Sutherland combina l’imaging pre-cinema con tecniche digitali all’avanguardia che creano loop allucinatori e accompagnano la ricerca sonora di Hayhurst. Una loro sequenza di dischi con immagini animate è apparsa su Dekorder, Ana Ott e Tapebox, mentre l’lp Membrane Pop e il live AV Video Plot sono stati rilasciati dall’etichetta Software di Oneohtrix Point Never. Il lavoro del duo non si limita all’ambito musicale ma include anche la graphic novel Nearest Neighbour e una serie di opere audio-video digitali sulla loro nuova etichetta Plastic Infinite.
PIEZO (IT)
Piezo è un progetto musicale che si muove nelle intersezioni tra UK techno, cultura sound-system e sperimentazioni dancefloor. Luca Mucci, attivo a Milano come produttore e DJ, ma anche sound designer, insegnante e artista multimediale, inizia a comporre come Piezo nel 2013, approcciando il mondo della bass music made in UK più oscura e tribale. Si trasferisce poi per alcuni anni a Bristol, dove incide per etichette leggendarie del genere quali Idle Hands e Swamp81. Nel 2017 inaugura Ansia, white-label in vinile oggi alla sua terza uscita. Nel 2019 esce The Mandrake / Tinned, un disco senza compromessi sulle basse frequenze per l’etichetta tedesca Version, e più di recente Steady Can’t Steady Can’t Stay per Wisdom Teeth, una delle label più interessanti nel panorama underground inglese. Le sue produzioni e i suoi DJ e live set attingono da un insieme variegato e dinamico di influenze, rifiutando categoricamente le limitazioni ad un genere specifico.
ZENKER BROTHERS (DE)
Dalla fine degli anni 70, Monaco di Baviera è una delle capitali della musica elettronica grazie ad artisti quali Giorgio Moroder, Richard Bartz, Disko B Records o DJ Hell. Zenker Brothers prende ispirazione da questa tradizione per declinare al contemporaneo la propria idea di Techno e di dance music in generale. Dopo aver ricevuto la prima consolle dai genitori per il suo quindicesimo compleanno alla fine degli anni novanta Dario, il più giovane dei due fratelli, entra per primo a far parte della florida scena locale dei club. Nel 2006 il fratello più piccolo, Marco (che condivide con lui la passione per l’Hip Hop e la Dub), assiste ad una sua serata e, folgorato, decide di iniziare una collaborazione: l’anno successivo fondano l’etichetta Ilian Tape con alcuni amici per creare una piattaforma adatta alle proprie produzioni e danno via ad una serie di set B2B che attirano l’attenzione di artisti e addetti ai lavori in tutta Europa. Artisticamente radicati nella commistione di Techno, House, Dub, Rap Music e Breakbeats tipica della scena di Detroit, i due fratelli hanno lavorato in questi anni alla definizione di un proprio stile musicale e di un nuovo modello di gestione imprenditoriale attraverso il lavoro della propria etichetta. Oltre ai lavori con Ilian Tape, gli Zacher Brothers hanno inciso per alcune etichette di riferimento del settore quali Tresor e IMF (l’etichetta di Marcel Fengler). Nel 2015 hanno realizzato il loro primo album, Immersion.
STENNY (IT)
Cresciuto a Torino e attualmente di base a Monaco di Baviera, Stenny ha debuttato nel 2013 con il suo primo dodici pollici Solstice Deity sull’etichetta fondata dagli Zenker Brothers, Ilian Tape. Stenny trae la sua ispirazione principalmente dalla Techno e dalla IDM degli anni novanta e il suo approccio originale si fonda sulla Jungle e sull’Hardcore più classici, pur restando in continua evoluzione, e sempre cercando di non farsi contenere entro limiti di genere. Anche nei suoi dj set Stenny mantiene un’attitudine simile, versatile e aperta, spaziando dal contemporaneo al classic per dare vita ad una musica che parte dalla club culture ma mantiene lo sguardo proiettato verso il futuro.
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