I sostenitori della coalizione dell’opposizione protestano contro presunte irregolarità elettorali nelle consultazioni politiche e presidenziali dopo il voto del 17 dicembre. “Come la rivolta del Majdan a Kiev nel 2014”
Non c’è calma nei Balcani. La violenta protesta dell’opposizione a Belgrado si è conclusa nella tarda serata di ieri, i cui sostenitori hanno assediato per ore la sede del Municipio cercando a più riprese di penetrare all’interno dell’edificio.
Per il settimo giorno consecutivo, “La Serbia contro la violenza”, maggior cartello dell’opposizione, aveva organizzato una manifestazione antigovernativa per denunciare i presunti brogli nelle elezioni parlamentari e amministrative di domenica 17 dicembre scorsa . Ma il raduno, convocato come di consueto davanti alla sede della commissione elettorale, è degenerato trasformando ben presto in una contestazione violenta, con alcune migliaia di dimostranti che si sono diretti verso la vicina sede del Municipio con l’intenzione di assaltarla.
In tanti a più riprese hanno cercato di oltrepassare le recinzioni e penetrare con la forza nell’edificio, a difesa del quale sono affluite ingenti forze di polizia della Gendarmeria in assetto antisommossa.
Contro i dimostranti violenti che hanno a lungo bersagliato il Municipio con un fitto lancio di uova, bottiglie di plastica, pomodori e altri oggetti, la polizia ha fatto uso di gas lacrimogeni nel tentativo di disperdere i gruppi dei facinorosi. Alcune porte d’ingresso del Municipio e diverse finestre sono andate distrutte. Alla fine le forze dell’ordine sono riuscite a creare un solido cordone di agenti tutt’intorno alla sede del Municipio, respingendo i manifestanti nella strade laterali e verso la piazza Slavija.
Come ha riferito in tarda serata il Presidente serbo Vucic, che ha convocato una riunione urgente del Consiglio per la Sicurezza Nazionale, almeno 35 dimostranti violenti sono stati arrestati con l’accusa di tentativo di assalto alle istituzioni. Diversi agenti di polizia sono rimasti feriti, due in modo serio, colpiti dal lancio di sassi e altri oggetti.
Secondo il Sindaco uscente di Belgrado Aleksandar Sapic, quanto avvenuto ieri sera a Belgrado può essere paragonato alla rivolta del Majdan del 2014 a Kiev, cominciata con le proteste antigovernative di inizio 2014 nella piazza centrale della capitale ucraina. Per il sindaco Sapic, quelli di ieri sera a Belgrado “sono stati eventi eccezionali di estrema gravità, avendo avuto come obiettivo l’attacco violento a sedi istituzionali”.
Il Presidente Vucic da parte sua ha annunciato la dura reazione delle istituzioni contro chi teorizza e mette in pratica comportamenti violenti. Nessuno dei responsabili scamperà alla giustizia e alle legittime punizioni.
Marcello Di Meglio