A meno di due settimane dalle elezioni regionali e mentre l’ex governatore ligure Giovanni Toti oggi pomeriggio stava presentando il suo libro intitolato “Confesso ho governato” a Terrazza Colombo insieme al direttore del quotidiano Il Giornale Alessandro Sallusti, gli investigatori della Guardia di Finanza, su ordine della Procura di Genova, hanno eseguito un provvedimento di sequestro di 175mila euro depositati nelle casse del suo comitato elettorale.
La vicenda riguarda la maxi inchiesta su corruzione, con un fiume di intercettazioni in tre anni, che in sostanza ha avuto il culmine lo scorso 7 maggio con gli arresti domiciliari di Toti e si è conclusa (salvo diverse disposizioni del gup) con i patteggiamenti dei principali indagati.
Il provvedimento è stato chiesto dai pm genovesi in vista del patteggiamento concordato con i legali dell’ex governatore ligure, con udienza fissata davanti al gup per il prossimo 30 ottobre ovvero due giorni dopo le elezioni regionali.
Il giudice ha autorizzato il blocco dei 175mila euro che comprende i soldi degli episodi della presunta corruzione di Aldo Spinelli, di Francesco Moncada (ex Esselunga) e di Luigi Alberto Amico, contestati a Giovanni Toti.
“Non credo nel modo più assoluto” ha risposto stasera Giovanni Toti a chi gli chiedeva se temesse nuove accuse in vista dell’udienza del 30 ottobre.
“Quello che doveva uscire – ha spiegato Toti – è già uscito. Sapete perfettamente, lo abbiamo e i media lo hanno descritto con dettagli, tutti gli episodi contestati, quanti saranno i mesi, i giorni, i denari sequestrati.
Direi che con la firma del mio avvocato e di tutto il collegio della Procura di Genova che si è occupato dell’inchiesta, almeno da un punto strettamente giudiziario la vicenda si chiuderà, ovviamente con tutto il rispetto, con il parere del gup. Direi che questa è la situazione”.