“Elezioni politiche nazionali? Pagano le amministrazioni locali. Non è giusto che il Governo di centrosinistra, dopo i pesanti tagli agli enti del territorio, lasci a carico dei Comuni una parte di spese (20%) per l’organizzazione tecnica e l’attuazione delle consultazioni politiche di domenica 4 marzo. In tal senso, perfino Anci Liguria nei giorni scorsi ha giustamente denunciato che i nostri Comuni non possono essere sistematicamente lasciati soli ad affrontare oneri per ogni iniziativa”.
Lo ha dichiarato oggi il capogruppo regionale della Lega Nord Liguria, Alessandro Piana, in riferimento a una delle ultime circolari del Ministero dell’Interno che recita: “…Per quanto riguarda le spese per l’organizzazione tecnica (in massima parte compensi per il lavoro straordinario dei dipendenti), prendendo come riferimento le ultime rendicontazioni disponibili, riguardanti le spese sostenute in occasione del referendum del 17 aprile 2016, si può ritenere congruo stimare che la misura massima delle somme attribuibili a rimborso a ciascun Comune sarà pari all’importo già assegnato in quella occasione, diminuito di circa il 20%, in relazione alle informazioni ufficiose sulle disponibilità di risorse complessive…”.
“I Comuni della Liguria – ha aggiunto Piana – hanno ragione: non si può pretendere che debbano garantire per conto dello Stato il corretto svolgimento delle operazioni di voto, di fondamentale importanza per la nostra democrazia, con sempre meno risorse finanziarie. Pertanto, occorre che ricevano l’intero rimborso delle spese anticipate così come, peraltro, prevede la legge.
Parlo con cognizione di causa, visto che sono amministratore pubblico anche di un piccolo Comune dell’imperiese con grandi difficoltà. In un sistema dove Comuni, Province e Regioni sono in sofferenza per i continui tagli da parte dell’attuale Governo, il centrosinistra sembra non voler dare nessun esempio, accentrando poteri e aumentando gli sprechi.
Non è tutto. Perché nel Ponente ligure sono stati inoltre registrati episodi di cattiva gestione o confusione per quanto riguarda le cosiddette ‘plance’ elettorali e il sorteggio degli spazi, assegnati a ciascun movimento politico, dove poter affiggere i manifesti.Insomma, appare che questo sia l’ennesimo caos provocato dal Ministero dell’Interno gestito dal Ministro del Pd Marco Minniti”.