“Stamane si è svolta una seduta straordinaria della commissione regionale sulla sanità per affrontare il tema dei disagi al pronto soccorso dell’ospedale Villa Scassi. La questione è stata sollevata nelle scorse settimane con una lettera di 24 medici del pronto soccorso e dell’emergenza dell’ospedale di Sampierdarena inviata all’Ordine dei medici e all’assessore alla Sanità Giovanni Toti in cui si invitava ad intervenire tempestivamente”.
Lo ha comunicato oggi il capogruppo regionale Gianni Pastorino (Linea Condivisa).
“Da tempo – ha spiegato Pastorino – come consigliere regionale e vice presidente della II commissione Salute e Sicurezza sociale sottolineo le difficoltà della struttura di Sampierdarena e le criticità di un personale che negli ultimo due anni ha fatto uno straordinario sforzo di contenimento della pandemia da Covid-19.
In tutte le fasi della pandemia l’ospedale Villa Scassi è stato tra i più oberati di casi e quello che è riuscito a dare una risposta effettiva alle centinaia di persone che sono state ricoverate nella struttura.
L’ospedale ha saputo dunque gestire l’emergenza ma occorre ora definire una riorganizzazione della sanità territoriale. Nei due anni di pandemia il personale sanitario ha sofferto la situazione difficile, rinunciando ad importanti interventi e procedure sanitarie che in quella struttura vengono svolte.
Il Villa Scassi è un pronto soccorso e DEA di primo livello con competenze professionali elevate in molti campi, dall’oculistica all’oncologia per passare poi all’urologia e ad altre specialità.
Viste proprio queste eccellenze sarebbe opportuno e necessario che Toti dicesse una volta per tutte che cosa vuol fare con questa struttura. Perché ricordo che nella passata legislatura ne era previsto il declassamento, per effetto dell’ipotesi di un ospedale ad Erzelli.
Ora che vengono fatti ingenti investimenti per l’ampliamento del pronto soccorso, cosa pensa il nostro presidente della regione di questo ospedale?
Questa amministrazione regionale non ha mai fatto una politica di assunzioni che riguardi tutte le categorie degli operatori sanitari (medici, infermieri, tecnici e oss).
Non ha mai garantito a questa struttura la possibilità di crescere in maniere ordinata e razionale.
Vale la pena ricordare come il giorno stesso della pubblicazione delle lettere dei 24 medici, come gruppo consiliare abbiamo scritto ad Alisa e a Toti mettendo in evidenza le carenze.
Inoltre abbiamo sottolineato come l’ospedale di Sampierdarena abbia fatto fronte in maniera straordinaria all’occupazione di posti letto durante la pandemia e, insieme al Galliera, abbia retto agli effetti del Covid occupando addirittura più letti di quanto fosse richiesto nella programmazione da parte di Alisa.
Tutto questo chiama in causa la questione della distribuzione dei malati nei vari nosocomi genovesi ma anche il ruolo del 118 e il ruolo di coordinamento sanitario che pare non esserci in Liguria”.