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Emissioni prodotte da Costa Luminosa, ora interviene il difensore civico regionale

Savona, Costa Luminosa

Il difensore civico regionale Francesco Lalla oggi ha chiede “il monitoraggio immediato” delle emissioni prodotte dalla nave da crociera Costa Luminosa, dal 20 marzo scorso ormeggiata in porto a Savona.

La decisione è stata assunta dopo le ripetute richieste già avanzate in merito dalla sindaca di Savona all’Autorità di sistema portuale.

Ecco il testo integrale della missiva inviata dal difensore civico al direttore dello scalo savonese Paolo Canavese, responsabile territoriale per l’Autorita’ di sistema portuale del Mar Ligure occidentale.

“Ho avuto conoscenza di numerose segnalazioni di cittadini savonesi che abitano nei pressi della Darsena e aree limitrofe, i quali lamentano da tempo la presenza di manifesto odore di zolfo e polveri, a causa dello stazionamento di navi nel porto di Savona – anche senza soluzione di continuita’ dal 20 marzo u.s. – a cui ha fatto seguito l’intervento del sindaco per chiedere il monitoraggio continuativo delle emissioni.

Posto che il sindaco nel vigente ordinamento è responsabile delle condizioni di salute e della salubrita’ ambientale, e quindi ha diritto di ottenere informazioni sulle emissioni inquinanti generate dalle attivita’ portuali, nel caso specifico dalle navi, si chiede di conoscere se codesta Autorita’ ha avviato un piano d’azione per i controlli della qualita’ dell’aria nel porto di Savona.

E’ noto che le navi passeggeri operanti per la maggior parte nei porti o vicino alle aree costiere, oltre agli indubbi benefici economici comportano un impatto non trascurabile sulla salute umana.

Dal 1.1.2020 sono entrati in vigore gli aggiornamenti normativi dell’IMO, l’Organizzazione marittima internazionale, che inaspriscono i limiti per le emissioni di zolfo dei trasporti marini: le navi infatti devono utilizzare olio combustibile con un contenuto di zolfo molto basso, pari allo 0,5%.

Per questi problemi ambientali che si protraggono nel tempo occorre cambiare rotta, ovvero
predisporre rapporti sul potenziale impatto sanitario delle emissioni portuali, vale a dire almeno un confronto tra il controllo delle emissioni dalle fonti inquinanti e fissazione di limiti di emissione.

Il monitoraggio continuativo delle emissioni trova applicazione nella direttiva UE 2016/802 del Parlamento Europeo e del Consiglio che si prefigge l’obiettivo di migliorare la qualita’ dell’aria e la mitigazione dell’inquinamento atmosferico, attraverso la riduzione del tenore di zolfo e dei combustibili liquidi.

La invito pertanto a voler considerare ogni possibile forma di cooperazione territoriale con il sindaco, la Civica amministrazione e Arpal, per analizzare le varie componenti nella gestione e mitigazione dei rischi ambientali”.