Un carburante diesel davvero “green” non derivato dal petrolio, al 100% fatto con oli usati di frittura, grassi animali, oli vegetali.
Estratti da colture in terreni marginali non in competizione con la filiera alimentare, residui della cosmetica, insomma materie prime rinnovabili.
A produrlo è Eni e si chiama HVOlution. E’ già in vendita in 50 stazioni di servizio Eni ed entro marzo sarà disponibile in 150 punti vendita per essere presente, progressivamente, negli oltre 4 mila distributori del Gruppo in Italia.
Dato nolente il costo, 10 centesimi in più al litro del diesel normale, ossia lo stesso prezzo dell’Eni Diesel+.
Il carburante ha solo il 15% di HVO (Hydrotreated Vegetable Oil, olio vegetale idrogenato) di cui Eni Sustainable Mobility, la società della multinazionale italiana che da gennaio è dedicata alla mobilità sostenibile, è il secondo produttore in Europa.
“È costituito da una miscela di paraffine stabili – si legge in una nota – non igroscopica e quindi scarsamente soggetta a contaminazione batterica. Grazie alla sua natura, può essere miscelato al gasolio fossile in elevate percentuali, anche molto maggiori del 7% consentito dalla normativa Europea EN 590 per il biodiesel tradizionale (FAME).
Privo di aromatici e poliaromatici, composti impattanti dal punto di vista ambientale, HVOlution rispetta la specifica europea EN15940 dei gasoli paraffinici da sintesi o hydrotreatment (XTL).”