L’associazione non riesce finanziariamente a coprire le spese di soccorso e riabilitazione
“Dai centomila euro del progetto “CambioVia”, elargiti al Parco del Beigua dalla regione Liguria per la valorizzazione e difesa della biodiversità ed altre iniziative promozionali, sarebbe corretto destinarne una parte al soccorso della fauna selvatica in difficoltà che, nel parco, ci vive”. Lo sostiene e lo richiede l’Enpa di Savona che continuano a farsi carico del recupero e della cura degli animali selvatici feriti e malati della zona parco.
“Se è vero che le leggi istitutive dei parchi e delle aree protette, non lo prevedono – spiegano dall’Enpa – è pur vero che molti parchi hanno comunque già istituito o finanziato servizi di recupero e cure dei selvatici in difficoltà, venendo così incontro anche all’accresciuta sensibilità dei cittadini che non accettano che i soggetti bisognosi vengano lasciati al loro destino.
Casi emblematici sono i bianconi, simbolo del parco del Beigua e protagonisti di giornate di studio ed osservazione che, quando finiscono a terra feriti, vi rimarrebbero se non intervenisse l’Enpa a soccorrerli, e la cura e la riabilitazione costa all’associazione, che è privata e di volontariato e non ha contributi statali per spese di carburanti e mezzi, strutture di ricovero, veterinari, medicinali e mangimi, tutti gravati da Iva al 22%”.
I volontari della Protezione Animali chiedono quindi pubblicamente ai responsabili del parco del Beigua di attivare al più presto un servizio di soccorso e cura dei selvatici e di rimborsare all’associazione le ingenti spese sostenute in questi anni. Alla Regione Liguria, per l’ennesima volta, di organizzare sul resto del territorio un analogo servizio.