Il presidente Antonio Gozzi scende in campo e predica calma: “Abbiamo deciso di aprire un ciclo dopo un’annata terribile. C’è da fare un lungo lavoro di ricostruzione. Gennaro Volpe ha tutto il mio sostegno. Sono preparato alle difficoltà. La squadra è rinnovata. Valori tecnici e morali sono buoni. Non dobbiamo essere nevrotici e farci condizionare solo dai risultati. Serve tempo, serenità e pazienza, anche se ovviamente non ci stiamo a perdere e chiedo alla squadra di accelerare il processo di crescita e di miglioramento. Specie in trasferta dobbiamo specchiarci di meno. Già lunedì prossimo abbiamo, comunque, la possibilità di rimediare, contro una super squadra come il Pescara e non c’è migliore situazione”.
Il patron guarda il bicchiere mezzo pieno, anche se la sconfitta di Pontedera non gli ha fatto chiudere occhio: “In ogni gara siamo sempre andati gol e siamo tra le squadre che hanno segnato di più, creando in ogni partita numerose occasioni da rete. La crescita di giovani come Lipani, Meazzi, Macca e Alesso che sono addirittura del 2003 è una garanzia per il futuro. Inoltre negli allenamenti vedo grande lavoro e applicazione, tutti i giocatori sono coinvolti e con la regola dei cinque cambi questo è un grande vantaggio. Siamo sulla strada giusta”.
Gozzi manda un messaggio forte e chiaro al tecnico biancoceleste: “Credo ciecamente nelle idee e nel lavoro di Volpe, un tecnico che incarna tutto dell’Entella. Senso di appartenenza, capacità di fare gruppo, il DNA di chi non molla mai, l’abilità di saper osservare ogni situazione con equilibrio. I tifosi devono sapere che siamo i primi ad essere delusi per le sconfitte, ma ci vuole tempo per ricostruire il nostro progetto con tanti elementi che sono cambiati o arrivati solo a fine mercato. Alcuni giocatori sono assenti, penso a Pellizzer, Chiosa, Pavic e Morra, e altri devono recuperare la migliore condizione. L’allenatore non ha avuto la possibilità per lavorare con il gruppo a completa disposizione. E la serie C è una vera e propria giungla, ma credo in questo gruppo e poi i conti si fanno sempre alla fine”.