“I nodi devono venire al pettine. No, non possiamo dimenticare i morti e la negligenza del Governo nella prima fase. Qui ci sono reati di epidemia colposa. Ci sono tutte le condizioni per un avviso di garanzia”.
Lo ha dichiarato oggi su Twitter il prof. Paolo Becchi, docente di Filosofia del Diritto alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Genova, sul caso della mancata istituzione della zona rossa a Bergamo che ha visto l’indagine correttamente avviata dai pm arrivare fino a Roma per interrogare, come persona informata sui fatti, anche il premier Giuseppe Conte.
Mancata zona rossa a Bergamo: i pm a Roma per interrogare Conte, Speranza e Lamorgese
Palazzo Chigi ha sempre cercato di scaricare le responsabilità sulla Regione Lombardia e il presidente Attilio Fontana, ma ora il pool di magistrati puntano i riflettori sul presidente del Consiglio dei ministri, sul ministro della Sanità Rberto Speranza e sulla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese.
Tuttavia, la procuratrice facente funzione Maria Cristina Rota alcuni giorni fa aveva spiegato pubblicamente che, dalle risultanze investigative, isolare i due centri della Valseriana avrebbe dovuto essere “una decisione governativa”.
L’ipotesi di reato su cui indagano i magistrati bergamaschi è “epidemia colposa”.
In tal senso, il prof. Becchi mostra di avere pochi dubbi.
Se così fosse, sarebbe un durissimo colpo per Giuseppe Conte. E si potrebbe porre fine a questo Governo.