L’ex commissario regionale del Pd in Liguria, deputato, vicepresidente del Csm e attuale dirigente del Pd David Ermini ieri è stato nominato presidente della società holding di Spinelli. Ossia proprio lo stesso giorno in cui i legali difensori hanno chiesto ai magistrati la revoca degli arresti per Sciò Aldo, ai domiciliari da martedì 7 maggio per corruzione nell’ambito della maxi inchiesta politico-giudiziaria che ha scosso Genova e la Liguria.
Certo che siamo un bel Paese. Un presidente della Regione (Toti) per riacquistare la libertà deve dimettersi e un imprenditore (Spinelli) per ottenere la stessa cosa, vale a dire la revoca dei domiciliari, deve cedere a un uomo del Pd la guida della sua società.
Qualcosa non va, ma in Liguria funziona così. Ormai il Pd con l’aiutino della magistratura ha ripreso il potere che ha tenuto per anni. L’operazione è perfettamente riuscita.
Ora stanno facendo la stessa cosa a Venezia. E intanto la vera riforma della giustizia è di là a venire.
La premier Giorgia Meloni è proiettata sulla grande politica, ma tra pochi mesi probabilmente perderà tre Regioni (Liguria, Umbria, Emilia Romagna).
Per l’autonomia differenziata le cose si stanno bloccando. Lo stesso per il premierato. Per la Riforma della giustizia pure. Non c’è più slancio ed è ovvio che il Pd ne approfitti. Prof. Paolo Becchi
Ermini (Pd) da Spinelli e i legali chiedono revoca domiciliari. Bagarre in Regione
Ermini, Spinelli e revoca domiciliari. Bruzzone: Pd getta la maschera