L’associazione Papà Separati Liguria A.P.S. aderisce alla manifestazione indetta per mercoledì 3 marzo alle 18 in piazza De Ferrari: “Essere maschi adulti”.
“Il drammatico episodio dei giorni scorsi a Genova – hanno dichiarato i responsabili di Papà separati Liguria – ci ha profondamente colpiti. La nostra associazione è da anni presente su questo territorio.
Nel nostro impegno quotidiano abbiamo incontrato situazione di dolore e difficoltà estrema, e abbiamo sostenuto tanti uomini e anche molte donne di fronte a situazioni di grande ingiustizia, di lontananza e allontanamento dei figli, di difficoltà economica, e in alcuni casi di perdita a causa del mancato intervento delle istituzioni.
In tutto questo, abbiamo sempre, concretamente agito e fatto opera contro qualsiasi forma di violenza, indirizzando il conflitto, quando necessario, nelle opportune sedi e sostenendo laddove possibile tutte le forme di mediazione e conciliazione necessarie.
Abbiamo incontrato e sostenuto tanti uomini che stoicamente hanno sopportato dolori e sconfitte insostenibili, ma abbiamo sempre pensato che la violenza non sia mai, in alcun modo, una risposta.
Basandosi esclusivamente sul volontariato abbiamo concretamente operato contro la violenza con il nostro numero che risponde 24h su 24h, nei nostri sportelli (aperti a uomini e donne), nei nostri gruppi di mutuo aiuto (che sono accoglienti per tutti e tutte perchè non si aggiunge al peso del dolore anche quello di un pregiudizio di genere spesso presente in alcune strutture).
Questa tragedia e anche quanto avvenuto immediatamente dopo ci fa pensare che ci sia molto da fare e l’approccio attuale prevalentemente ideologico, sia non solo inefficace e respingente, ma poco rispettoso delle vittime.
Chiediamo che i servizi funzionino , che non si lascino sole le persone, che non si abbandonino le persone malate che hanno bisogno di cure.
Crediamo nella cura e nelle pene certe ma non nella repressione con pesi e misure diverse.
La nostra associazione sarà presente mercoledì ed è disponibile da ora a confrontarsi con le istituzioni, le altre associazioni, la politica, per dare il nostro contributo, basato sulla nostra esperienza, sulle domande che ci siamo fatti in questi anni, sul parere degli esperti che abbiamo ascoltato, per cercare delle soluzioni nuove e concrete per prevenire ogni forma di violenza e in particolare quella contro le donne”.