Sono stati tutti assolti gli ultrà del Genoa accusati di presunte estorsioni al Genoa. I pubblici ministeri della Procura della Repubblica di Genova avevano chiesto oltre 33 anni di carcere e un’assoluzione nei confronti dei tifosi accusati di presunte estorsioni alla società in cambio della “pace del tifo” all’epoca in cui era presidente Enrico Preziosi.
Secondo il teorema degli inquirenti, rivelatosi un flop giudiziario, il gruppo di tifosi avrebbe costretto con minacce la società, nella persona dell’amministratore delegato Alessandro Zarbano, a versare i soldi attraverso fatturazioni per operazioni inesistenti in favore della Sicurart di cui il capo ultrà Massimo Leopizzi era socio occulto.
Il gruppo di tifosi era inoltre accusato di avere aggredito i giocatori e gli allenatori quando non vincevano le partite o non giocavano come volevano loro.
Tra gli episodi contestati, rivelatisi insussistenti, anche le presunte minacce e intimidazioni ad altri tifosi rossoblù che non rispettavano le direttive del capo ultrà Massimo Leopizzi circa il comportamento da tenere dentro lo stadio quando ad esempio veniva deciso di non entrare per protesta oppure al contrario di contestare i giocatori, le intestazioni fittizie di società e aziende a prestanome per evitare possibili sequestri da parte della magistratura nonché le lesioni ad alcuni poliziotti al termine della partita Genoa-Crotone del 22 gennaio del 2017.
I giudici hanno assolto dall’accusa dell’associazione con la formula “perché il fatto non sussiste”.
Per le estorsioni il collegio giudicante ha usato la formula dubitativa, mentre per i reati economici non hanno ravvisato l’elemento soggettivo.
Per quanto riguarda la maggior parte delle presunte violenze che sarebbero state accertate dagli inquirenti, ma senza l’aggravante, mancando la querela sono state dichiarate improcedibili.
Soddisfazione da parte di tutti i legali difensori (tra gli altri gli avvocati Stefano Sambugaro, Riccardo Lamonaca, Aldo Nappi, Giuseppe Sciacchitano, Mauro Casu, Andrea Vernazza, Enrico Grillo, Stefano Ganci, Davide Paltrinieri, Riccardo Passeggi e Laura Tartarini).
“Tutte queste persone che hanno perso tutto, il lavoro e la serenità, oggi finalmente trovano pace” ha sottolinea l’avvocato Mauro Casu.
“Lo avevamo detto sin dall’inizio ed era chiaro che questo processo sarebbe finito così” ha riferito l’avvocato Andrea Vernazza.