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Estorsioni ultrà Genoa, Zarbano: mai percepito minacce

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Tribunale di Genova (foto di repertorio)

“Mai avuto percezione di minacce” e le fatture vennero “pagate non perché minacciato da Leopizzi, ma perché dovevano essere pagate”. Inoltre, le contestazioni dei tifosi “ci sono sempre state quando la squadra non è performante”.

E’ in sintesi quanto dichiarato ieri in aula dall’ex amministratore delegato del Genoa Alessandro Zarbano, sentito come testimone nel processo a carico di 15 ultrà per le presunte estorsioni alla società quando era ancora presidente Enrico Preziosi.

Un’udienza durata tre ore, con alcuni “non ricordo” e minimizzazioni.

“Non ho avuto la percezione di essere stato minacciato” ha comunque spiegato Zarbano.

E davanti alle intercettazioni di alcuni imputati in cui dicevano “vengo con la testa di Zarbano” o “lo lascio in pasto ai cinghiali del Bisagno” ha aggiunto che “era la prima volta che sentiva quelle telefonate” e che anzi si meraviglia “di non essere stato messo sotto tutela”.

L’ex ad del Genoa ha riferito che le contestazioni “erano una cosa prevista” e che la squadra andò in trasferta a Milano, nel 2017, quando decise la società nonostante una telefonata di Massimo Leopizzi, capo tifoseria e uno degli imputati, che insisteva per farla partire all’alba.

Uno scontro con le difese degli imputati si è acceso quando è stato affrontato il tema delle fatture pagate alla società “4 Any Job”, retribuita dal Genoa per il servizio di steward.

Secondo l’accusa, nel 2017 Zarbano ricevette diversi messaggi di minacce da Leopizzi affinché pagasse la società in modo tale che a sua volta venisse pagata la Sicurart, che reclutava il personale e di cui sarebbe stato il socio occulto. Dopo quegli sms, per la procura, la società fece partire subito il bonifico.

“Io pagai la fattura non perché minacciato, ma perché la 4 Any è un fornitore” ha ribadito l’ex ad del Genoa.

Per l’accusa, poi, il club pagava molto di più i servizi offerti dalla 4 Any, celando così il pagamento della presunta estorsione.

“Non ho mai avuto la sensazione di avere pagato in modo sproporzionato o di più di altre società” ha tagliato corto Zarbano.