Creare un sistema sanzionatorio munito di regole per punire gli hackers, responsabili degli attacchi informatici contro istituzioni pubbliche e aziende private facenti parte dell’Unione europea. Questo è l’obiettivo che si sono dati i membri del Consiglio EU a conclusione del convegno svoltosi a Bruxelles.
«Studiamo un regime sanzionatorio che protegga società e istituzioni.» Chiede il presidente Donald Tusk. Questo progetto sarà posto alle trattative tra gli stati membri, con la volontà di mettere a punto una proposta e iniziare l’Iter per creare una nuova legge.
«Abbiamo chiesto ai ministri di lavorare su un regime sanzionatorio specifico contro gli attacchi cibernetici – afferma il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk – Questo regime dovrebbe proteggere i nostri cittadini, le nostre società e le nostre istituzioni contro qualsiasi minaccia cibernetica».
A smuovere buona parte dei Paesi Ue, dell’utilità di una legge con regole ferree su cyber security, è stato l’attacco sventato dall’ intelligence olandese che avrebbe anche raccolto le prove di un forte coinvolgimento russo. Un nuovo insieme di norme per la tutela della sicurezza è richiesto anche da Finlandia, Gran Bretagna, Romania e Svezia che chiedono maggiore severità da parte della regia europea.
Tra le nazioni dove gli hackers spiccano ci sono la Cina e Corea del Nord. Il 4 ottobre diverse nazioni extra-europee hanno preso posizione contro l’intelligence militare russa (Gru), accusandola di essere autrice o mandante di diverse decine di attacchi informatici rivolti a media, organizzazioni in genere e istituzioni di tutto il mondo, con particolare predilezione per l’Occidente.ABov