Un mosaico di 3.500 piantine da fiori e officinali compone la sagoma della regione Liguria: si presenta così l’aiuola di ANCI Liguria a Euroflora 2018, la manifestazione florovivaistica internazionale in programma dal 21 aprile al 6 maggio ai Parchi di Nervi.
Su un’area di circa 300 mq, nel settore D56, sotto l’albero monumentale Camphora glandulifera nei pressi di Villa Grimaldi, ANCI rappresenta i 234 Comuni della regione con uno spirito variopinto ed estremamente diversificato, proprio come sono i territori della fertile mezzaluna frastagliata: centinaia di specie floreali diverse, decine di colori sorprendenti e profumi inebrianti.
La catena montuosa delle Alpi e degli Appennini è formata da arbusti tipici della macchia mediterranea, piante aromatiche e officinali, arbusti ornamentali e alcune delle migliori varietà liguri di piante da frutto (il chinotto di Savona, meli, peschi e albicocchi), vitigni tipici della regione (Rossese, Pigato, Vermentino, Ciliegiolo e Albarola) e olivi della varietà taggiasca.
Piantine fiorite, aromatiche e officinali colorano le 4 province liguri con 4 sfumature differenti in fioriture e fogliame: per Imperia, si passa dal giallo crema della violacciocca all’oro intenso dell’alisso, dal giallo vivo della dimorfoteca all’arancione della calendula. E non mancano certamente i simboli dell’Imperiese: la lavanda, la ginestra seborghina e le mimose.
La provincia di Savona è rosa e porpora: dal rosa pastello della saponaria al vivo dei tappeti di phlox al tenue dei garofani. Protagonista d’eccezione il celeste del vilucchio di Capo Noli e della campanula.
Bianco, azzurro e lilla a Genova con la violacciocca, le lantane bianche e lilla e l’agatea celeste. Ma la parte del leone tocca alle dimorfoteche bianche e rosa antico, protagoniste anche a La Spezia nelle tonalità violetta e viola intenso.
Nella provincia del Levante le tinte viola della lavanda nana e delle dimorfoteche si mescolano a quelle vermiglie dei garofani, circondati dalle salvie ornamentali a fiore rosso.
Grande importanza nella composizione della regione è data alle piante aromatiche, tra cui la santoreggia, le salvie, i timi e il rosmarino, che segna in siepi i tre confini interni tra le province.
Una distesa di molte centinaia di piantine blu elettrico di lithodora riempiono il mar Ligure, che circonda le 4 isole della Liguria: la Gallinara è un piccolo bouquet di dimorfoteche rosa charo, simile a un giallo pallido; Bergeggi è una violaccioccia rosa; Palmaria e Tino sono due splendidi garofanini rosso-arancio.
Centinaia di piantine di dimorfoteche arancio vivo compongono la scritta “ANCI”, che poggia su un tappeto di nevina bianca.
Disseminati qua e là, lungo tutta la regione, gli endemismi della flora ligure: erbe spontanee come la cineraria marittima, il vilucchio di Capo Noli, le violacciocche e la saponaria, e arbusti della macchia mediterrana, come lentischi, alaterni, cisti e corbezzoli, fanno da cornice e sfondo alle 4 province.
Un allestimento spontaneo e identitario. Spontaneo, perché composto per lo più da piante di fioritura primaverile, e identitario perché rappresentativo del mondo florovivaistico ligure: le piante, infatti, sono tutte liguri al 100%, coltivate nei distretti produttivi del Ponente, simbolo di quelle eccellenze del territorio esportate in tutto il mondo.
«Euroflora è una scommessa per Genova e per la Liguria – commenta il presidente ANCI Liguria e sindaco di Genova Marco Bucci – Una scommessa per tutte le sue realtà amministrative, per i Comuni che in diversi modi hanno voluto essere presenti e partecipare attivamente a una straordinaria manifestazione».
«ANCI Liguria vuole rappresentare le eccellenze dei nostri territori a un pubblico mondiale – afferma il vicepresidente ANCI Liguria Rosario Amico – L’associazione non poteva mancare a questa straordinaria vetrina fiorita, che per due settimane mette Genova, e la regione intera, al centro dell’attenzione internazionale. Una formidabile occasione e strumento di promozione e valorizzazione delle bellezze paesaggistiche e ambientali di cui è ricca la nostra terra».