Nei primi sei mesi dell’anno si è bloccato del tutto l’export di frutta e verdura e quello che era uno degli attivi di maggior peso nel comparto agroalimentare precipita dell’819%.
Ad evidenziarlo è Marco Salvi, presidente di Fruitimprese che è la più importante associazione di settore con oltre 300 imprese per 8 miliardi di fatturato.
«La situazione – spiega Salvi – è divenuta insostenibile. L’abbiamo denunciata prima dell’inizio del conflitto in Ucraina quando vedevamo i prezzi dell’energia impennarsi. Ma ora non si regge più con l’Italia rischia di perdere del tutto il comparto.
Nel primo semestre dell’anno, secondo l’elaborazione di Fruitimprese su dati Istat, è presente una netta inversione di tendenza rispetto all’analogo periodo del 2021. Il 2021 era stato un anno record per le esportazioni italiane di ortofrutta con un valore superiore ai 5,2 miliardi (+8,3% sull’anno precedente) e un saldo della bilancia commerciale di oltre un miliardo.
I primo semestre del 2022 l’export conferma un netto calo con un -3,8% in valore e -6,8% in quantità.
Segni negativi un po’ per tutti i comparti con particolare riferimento alla frutta fresca (-7,68%) e agli agrumi (-15,2%). In forte crescita le importazioni con incrementi a valore quasi tutti a doppia cifra: agrumi (+38,6%), legumi-ortaggi (+32,8%), frutta fresca (+9,5%), frutta secca (+25%).
Purtroppo c’è da evidenziare che le quantità importate che sono oltre due milioni di tonnellate, superano ampiamente l’export di 1,7 milioni di tonnellate.
Da evidenziare che il saldo commerciale subisce un tracollo: da 635 milioni dei primi sei mesi del 2021 a 115 milioni del primo semestre 2022 con un -81,9%.