La morte del nipotino di tre anni e mezzo, avvenuta lo scorso novembre, avrebbe creato tensioni tra la nonna Loredana Stupazzoni, la ex bidella 63enne fatta a pezzi, e la figlia Giulia Stanganini, 37 anni, arrestata ieri sera e rinchiusa nel carcere femminile di Pontedecimo con l’accusa di distruzione di cadavere (risulta indagata anche per omicidio).
Lo ha riferito oggi l’agenzia Ansa.
Via Bertuccioni a Marassi. Fa a pezzi la madre, arrestata 37enne genovese
In sostanza, la nonna non si capacitava della morte del nipotino e avrebbe accusato la figlia di quella tragedia. Oltre cinque mesi di liti, accuse, ma anche sensi di colpa che l’altra notte in via Bertuccioni 5 a Genova Marassi hanno scatenato l’orrore.
La posizione della Stanganini, però, sembrerebbe attenuarsi. Dall’autopsia eseguita dal medico legale Francesco Ventura, insieme al collega Marco Salvi, nominato come consulente della difesa, sarebbero emersi dei segni sul collo compatibili con un’impiccagione.
Segni, dunque, che avvalorerebbero la versione della 37enne genovese, la quale ai poliziotti aveva raccontato che la madre si era suicidata e solo dopo l’aveva fatta a pezzi, respingendo l’ipotesi di accusa di omicidio volontario.
Lunedì è previsto l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Riccardo Ghio. L’avvocato Chiara Mariani probabilmente chiederà una perizia psichiatrica.
La morte del piccolo era ufficialmente avvenuta per un arresto cardiocircolatorio, dovuto a una crisi respiratoria.
Tuttavia, la procura di Genova aveva aperto un’inchiesta per omicidio colposo affidando le indagini ai carabinieri.
L’indagine è ancora aperta, ma dall’autopsia sarebbe emerso che il figlio della 37enne era morto per cause naturali.
La madre, che porta un apparecchio acustico, forse non aveva capito che il bimbo stava male perché aveva il dispositivo spento.