È stato il figlio, che ha in uso il veicolo, a firmare a nome del padre, mancato due anni prima, il ricorso per una sanzione elevata dopo una ripresa video effettuata con le telecamere in zona Ztl.
L’uomo è stato denunciato e sanzionato per non aver comunicato la variazione di proprietà.
Ma facciamo un passo indietro. La sanzione era stata elevata nel novembre 2019, ed era stata rilevata dalle telecamere sul ponte di Carignano in via Eugenia Ravasco, che controllano il passaggio dei mezzi non autorizzati per l’ingresso in Ztl.
Il titolare dell’autovettura ha inoltrato ricorso per l’annullamento, affermando che l’ingresso in divieto in via Ravasco verso piazza Sarzano non poteva essere registrato perché, a suo dire, la telecamera era coperta da fronde.
In quel ricorso, però, c’era qualcosa che non andava.
La telecamera, che permette di avere documentazione filmata dell’infrazione, ha confermato il transito illegittimo e, quindi, che il ricorrente aveva affermato il falso nella sua dichiarazione.
Ma quando gli agenti del reparto Giudiziaria della Polizia Locale hanno identificato il ricorrente hanno scoperto che era morto due anni prima di aver “forzato” con la sua auto la Ztl di Sarzano.
A firmare il ricorso a nome del padre morto era stato il figlio che utilizzava l’auto intestata al genitore.
L’uomo è stato quindi denunciato per il reato di sostituzione di persona e sanzionato per non aver provveduto nella tempistica di legge a comunicare la variazione della proprietà.
