Villanova d’ Albenga. E’ stato Andrea Farolfi alla guida di Frankie Bar ad aggiudicarsi il prestigioso Gran Premio Regione Liguria ieri sera all’ Ippodromo dei fiori. La riunione era anche imperniata sul Trofeo Sulky d’Oro che ha assegnato lo scettro dei gentlemen a Maurizio Femia, vincitore della finale con Delinda Luby (figlia di Nad Al Sheba e Romina D’Anzola, di proprietà di Nazzaro Ballone).
Pubblico delle grandi occasioni per una riunione di trotto dal programma molto ricco: apertura ufficiale con l’Alzabandiera con l’ Inno Nazionale e la presenza dei Carabinieri a cavallo in parata, la corsa Tris, il Gran Premio Regione Liguria, dal sostanzioso montepremi (oltre 37 mila gli euro in palio), due batterie di qualificazione e la finale del Trofeo Sulky d’Oro, le esibizioni delle bravissime ginnaste dell’ US Villanovese, un evento di Western Old West, le sfide dei Pizzaioli di Freestyle campioni del mondo, l’esibizione del comico Cristiano Militello, degli Sbandieratori di Ventimiglia, Balli Country e molte altre attrazioni. Il
Gran Premio ha visto in pista indigeni di 3 anni sui 2060 metri: Frankie Bar (figlio di Oropuro e Zabumba Oaks, scuderia My Horse) guidato da Farolfi ha vinto con un buon ragguaglio di 1’14”6 precedendo Fisic du Rol (Roberto Vecchione) e Filly Mail (Marco Stefani). Il Trofeo Sulky d’Oro, riservato ai Gentlemen, ha proposto due batterie vinte rispettivamente da Beautiful Day (guidata da Onofrio Tortorici) e da Click Starlight (Fabio Marchino) e la finale andata come annunciato al duo Delinda Luby e Maurizio Femia.
Ad aprire le corse è stato il Premio Comune di Villanova d’Albenga, vinto da Gasoline Bar (figlia di Donato Hanover e Nevrland Effe, Scuderia Chicolindo) guidata da Santo Mollo, che è stato premiato dal sindaco di Villanova Pietro Balestra. La riunione è stata interrotta a causa di un improvviso acquazzone, ma è poi il programma è stato completato regolarmente. Le altre corse sono state vinte da Eres Dorial Mail guidato da Marco Stefani e da Cardoso DR, condotto da Pietro Gubellini.
Claudio Almanzi