FdI e Lega fanno quadrato, con la Lista Toti, attorno al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, messo agli arresti domiciliari martedì scorso per corruzione elettorale, nel primo consiglio regionale della Liguria dopo l’inchiesta scoppiata a Genova che ha reso vuoto il suo posto tra i banchi della giunta.
Oltre al presidente ad interim di Regione Liguria Alessandro Piana (Lega) a nome della giunta, anche i capigruppo regionali Stefano Balleari (FdI) e Stefano Mai (Lega) stamane hanno replicato alle richieste di dimissioni dei gruppi di minoranza sostenendo che “sono una scelta personale di Toti” e hanno indicato di volere “andare avanti”.
“Toti si deve dimettere perché politicamente è finito, è morto – ha dichiarato Selena Candia (Lista Sansa) – ha governato la Liguria come un frutto da spremere per i suoi interessi, o di imprese a lui vicine, non ha governato per gli interessi della collettività, non sappiamo se è illegale, ma si deve dimettere perché non è più politicamente credibile su nessun argomento”.
“Viviamo una delle pagine più buie dal punto di vista politico della Liguria – ha aggiunto il capogruppo del Pd Luca Garibaldi – l’unica strada possibile sono le dimissioni”.
“Respingo ai mittenti l’appellativo di ‘sciacalli’ – ha sottolineato il capogruppo del M5S Fabio Tosi – perché in un Paese normale e civile, quando una persona arriva agli arresti domiciliari, si dimette, è per questo che chiediamo le dimissioni. Volete aspettare dieci anni? Dieci anni che finisca tutto il processo? No. C’è una questione morale in Liguria, quindi noi continueremo a dire ‘date le dimissioni'”.
“Non è dignitoso stare in carica – ha spiegato il capogruppo di Linea Condivisa Gianni Pastorino – in questa situazione”.
“Abbiamo provato tutti un senso di smarrimento sentendo parlare di un’inchiesta che riguarda il presidente della Regione – ha replicato per primo il capogruppo di FdI Stefano Balleari – fermo restando che la misura cautelare non può e non deve cancellare i risultati ottenuti in Liguria in questi anni, FdI terrà una linea attendista, se la giustizia stabilirà che il presidente Toti è colpevole, lo stabiliranno i giudici, non quest’aula. Noi ci atterremo alle sentenze. Ma fino a prova contraria ci asterremo da qualsiasi atteggiamento giustizialista e aspetteremo la conclusione delle indagini”.
“Le dimissioni sono una scelta personale – ha sottolineato poi il capogruppo della Lega Stefano Mai – la Liguria sta crescendo, bloccare la Regione sarebbe un danno enorme per l’economia. Anche a me arrivò un avviso di garanzia a un mese dalla rielezione come sindaco, se tutti si dimettessero per un avviso di garanzia il Paese di fermerebbe. Toti deve andare avanti”.