L’ex presidente della Sampdoria Massimo Ferrero è stato rinviato a giudizio. A deciderlo il gup del Tribunale di Paola (Cosenza) al termine dell’udienza preliminare che si è svolta questa mattina.
A giudizio sono stati rinviati anche altri otto imputati che risultano coinvolti nell’inchiesta sul fallimento di alcune società del gruppo Ferrero che avevano sede in Calabria.
Il giudice ha accolto la richiesta dei difensori revocando gli arresti domiciliari a Ferrero. L’ex presidente della Samp è accusato di bancarotta fraudolenta e diversi reati societari di cui deve rispondere in concorso con gli altri.
Resta attiva, invece, l’interdizione dall’attività imprenditoriale. Il processo con rito ordinario è stato fissato per il 21 settembre.
Insieme a Ferrero dovranno comparire in aula anche la figlia Vanessa, un nipote, Giorgio, e l’ex moglie Laura Sini.
Gli altri imputati sono Giovanni Fanelli, Aiello Del Gatto e Roberto Coppolone, amministratori di alcune delle società fallite, e Cesare Fazioli e Paolo Carini.
Al centro delle indagini condotte dalla Guardia di finanza di Cosenza e coordinate dalla Procura di Paola, 4 società nel settore alberghiero, turistico e cinematografico, Ellemme spa, Blu Cinematografica srl, Blu Line srl e Maestrale srl, dichiarate fallite tra il 2017 e il 2020.
Ferrero era stato arrestato il 6 dicembre scorso mentre si trovava a Milano ed aveva poi ottenuto i domiciliari il 23 dello stesso mese su decisione del Tribunale del riesame di Catanzaro.
L’imprenditore non era presente in aula ed è rimasto nella sua casa romana.