Sabato 31 agosto verrà festeggiata, a Valliera di Castelmagno in provincia di Cuneo, la patrona del luogo: S. Margherita.
In tale ambito, oltre alla doverosa funzione religiosa che si terrà alle ore 11,00 , verrà distribuita , alle 12.30, la particolare polenta “Bastarda”, un leggendario incrocio naturale generato in campo da 5 varietà antiche di mais; coltivato a Caraglio e riproposto, da quattro anni, anche alla Fiera primaverile locale.
Leggendario perché di questa polenta esiste una leggenda che ne racconta l’origine ( leggendedellavallegrana.blogspot.com).
Tuttavia, come potrete notare nella lettura della suddetta storia, questa veniva anche chiamata la “polenta del diau” ( polenta del diavolo), perché ne fu lui il beffato artefice di questa gustosa preparazione.
E quale miglior momento per assaporare questo singolare e solare piatto se non in occasione della festa di S.Margherita?
Infatti di questa nobilissima e giovanissima Santa, nata ad Antiochia di Pisidia (Turchia) nel 289 d.C.e deceduta nel 304 d.C, a soli quindici anni, si narra che” mentre pascolava fu notata dal prefetto Ollario che tentò di sedurla ma lei, avendo consacrato la sua verginità a Dio, confessò la sua fede e lo respinse: umiliato, il prefetto la denunciò come cristiana. Margherita fu incarcerata e venne visitata in cella dal diavolo, che le apparve sotto forma di drago e la inghiottì: ma Margherita, armata della croce , gli squarciò il ventre e uscì vittoriosa. Per questo motivo viene invocata per ottenere un parto facile (da Wikipedia)”.
Della presenza del diavolo nella mitica terra di mezzo di Castelmagno ( Valliera, Narbona Campofei, Infernetto) dove i pascoli offrono, con le loro particolari essenze il miglior formaggio omonimo, esistono numerosi segni da cui sono scaturiti altrettante numerose narrazione tramandate.
La finestra del diau (particolare breccia geologica visibile da Valliera verso Narbona – Infernetto) e la barma dl diau di cui narrò la inquietante vicenda il compianto Michelino Isoardi – scrittore di Castelmagno (su castelmagno-oc.com),di Don Bernardino Galaverna ( parroco di questi monti verso la fine dell’800)in cui afferma che la borgata Campofei venne cristianizzata 100 anni dopo le altre e dove sono presenti rare incisioni antropomorfe di 3500 l.