Stasera sarà grande festa per il ritorno del Genoa in Serie A e alle 19.20, in occasione dell’ultima gara di campionato Genoa-Bari, allo stadio Luigi Ferraris si svolgerà la cerimonia di interramento della fedele copia in argento placcato della speciale medaglia commemorativa appartenuta al leggendario Giovanni De Prà, portiere-simbolo della Nazionale italiana e del Genoa dal 1921 al 1933 con cui vinse i campionati 1922-23 e 1923-24.
Il cimelio originale venne smarrito durante i lavori di ristrutturazione dello stadio Luigi Ferraris per i mondiali di Italia ’90 e mai più ritrovato.
L’evento è il passaggio conclusivo di una mozione presentata dal consigliere Angiolo Veroli, votata all’unanimità durante il consiglio comunale del 7 marzo, che propose di rinnovare l’omaggio di oltre 43 anni fa.
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Stasera interverrà l’assessore comunale allo Sport Alessandra Bianchi, mentre il Genoa sarà rappresentato dal presidente Alberto Zangrillo e dal direttore generale Flavio Ricciardella. Per la famiglia De Prà ci saranno Antonio, Silvia e Luca che è preparatore tecnico della Primavera del Genoa e responsabile area scouting portieri del settore giovanile del club.
L’esatta riproduzione della medaglia originale è stata resa possibile dall’interessamento dell’esperto numismatico Guido Lavagna del Little Club Genoa “De Prà” con la collaborazione degli eredi di De Prà (attuali proprietari), del Genoa e della Figc. Fu coniata nel 2011 dal laboratorio fiorentino S.A.F. che produsse l’originale.
Come avvenne il 16 settembre 1979, anche durante la commemorazione di oggi la medaglia sarà sotterrata nelle adiacenze della porta vicina alla Gradinata Nord. Una precisa volontà che il portiere espresse in segno di gratitudine verso il club e i tifosi rossoblù auspicando di tramandare i suoi profondi valori di uomo impegnato nel sociale e di atleta dalla carriera mai macchiata da ammonizioni o espulsioni. Una figura, la sua, a cui Genova rese ulteriore onore intitolandogli anche la via che scorre lungo la facciata principale dello stadio Luigi Ferraris.
La storia di quella medaglia perduta è davvero particolare. Giovanni De Prà, che all’esordio in nazionale contro la Spagna riuscì stoicamente a mantenere inviolata la sua porta giocando oltre un’ora con un braccio fratturato legato dietro la schiena (all’epoca non erano previste sostituzioni), partecipò alle Olimpiadi di Parigi 1924 e a quelle di Amsterdam 1928 dove l’Italia conquistò il bronzo.
Amava definirsi un “uomo libero” e a causa dei suoi contrasti con il regime fascista (disobbedì alle regole del regime fascista che non permetteva alle mogli di seguire i loro mariti atleti in occasione di gare ufficiali) fu il solo calciatore di quella squadra a non ricevere la medaglia commemorativa voluta dal Governo italiano. Decenni dopo, nel 1971, quel torto venne riparato dall’allora presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio Artemio Franchi che gliene conferì una d’oro personalizzata.