Al Teatro Eleonora Duse di Genova, nell’ambito del Festival dell’Eccellenza al Femminile, data unica mercoledì 30 novembre per “Giovanna D’Arco” di Maria Luisa Spaziani che va in scena con regia e interpretazione di Gaia Aprea (foto sotto a sinistra).
«È una favola – spiega la regista, nella foto a destra – , se si vuole, dalla quale però la Giovanna d’Arco storica esce intatta con la sua fede, il suo slancio, la sua genialità, la sua verità, il suo assoluto disinteresse, la sua travolgente simpatia. Giovanna non muore è in mezzo a noi! Giovanna la Pulzella è un mito che non smette di parlare ed affascinare con l’intricato mistero che da sempre porta con sé”.
Maria Luisa Spaziani ne rimane affascinata sin dall’età di 12 anni e per tutta la vita porta avanti i suoi studi su questa giovane donna e sui racconti che la circondano. Quando decide di scrivere questo romanzo popolare in sei canti in ottave ed un epilogo lo fa, per sua stessa ammissione, quasi sotto dettatura, come se la sua mano fosse stata guidata … ed opta per la versione dissidente della storia e della leggenda che ammantano la figura di Giovanna. La Pulzella, di umilissime origini contadine, si sente chiamata da Dio alla liberazione del territorio francese occupato dagli inglesi. Ottiene misteriosamente il comando di un’armata, misteriosamente mostra eccellenti doti tattico / militari, misteriosamente si mette a parlare un francese perfetto e non il dialetto del suo paese … misterioso è tutto … tanto che per la corte di Francia questa figura diviene imbarazzante.
Giovanna fu quindi arrestata e condannata al rogo dall’inquisizione il 30 maggio 1431, a 19 anni. Ma fu veramente lei a morire sul rogo? Qui la Spaziani dà corpo alla versione dissidente per la quale Giovanna fu sostituita sul rogo, non bruciò lei ma un’altra al suo posto … e lei? Lei andò sposa a Roberto des Armois!
La Spaziani ci restituisce una Giovanna moderna, che avendo rinnegato il suo destino conosce il tormento del rimorso, della frustrazione, della Noia … sino a trovare lei stessa liberazione dai mali gettandosi volontariamente nel fuoco. Il linguaggio poetico però è sempre altissimo, come se la Pulzella potesse essere toccata solo dalla poesia.
Info sul FEFwww.eccellenzalfemminile.it e su www.teatronazionalegenova.it
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RICCARDO FRANCI