“Si sono svolte questa mattina alla Fiera di Genova le operazioni di scarico di ulteriori 2 milioni di mascherine chirurgiche e di oltre 100 mila Ffp2 acquistate da Regione Liguria in Cina e arrivate ieri a Fiumicino grazie alla collaborazione dell’agenzia Dogane e monopoli”.
Lo hanno riferito oggi i responsabili di Regione Liguria.
“La rete logistica della Liguria dimostra di funzionare – ha commentato il governatore Giovanni Toti – l’arrivo di questo quantitativo ci consente di continuare la distribuzione ai cittadini, a partire da domani, sempre tramite Poste italiane, e a seguire nelle edicole e nelle farmacie, ma anche, dall’altra parte, di mettere in sicurezza il nostro personale sanitario, negli ospedali e nelle Rsa, chi guida le ambulanze e chi ci assiste grazie alle Ffp2.
Ringrazio la Protezione civile, la Croce rossa, gli Alpini, il Soccorso alpino: questa straordinaria macchina ha saputo andare oltre a tutte le difficoltà iniziali di approvvigionamento dei Dpi da Roma.
Sono molto soddisfatto della capacità di acquisto e di risposta a cittadini e alle imprese dimostrata da Regione Liguria.
Le attività produttive hanno già ricevuto 850mila mascherine per poter lavorare in sicurezza, e ancora di più ne avranno bisogno in vista della fase 2.
Oggi lavoreremo a un’ordinanza in cui daremo delle specifiche che ritengo di buon senso: solo per fare degli esempi, se da un lato l’agricoltura ha continuato a lavorare, è logico che chi ha un orto o un frutteto, e lo coltiva per le esigenze della sua famiglia debba poterlo curare senza lasciar morire le piante, così come è normale che i giardinieri possano lavorare.
Oltre a questo, mi sembra logico che le piccole manutenzioni concesse per le fabbriche nel decreto del presidente del Consiglio possano essere concesse anche agli stabilimenti balneari e ai chioschi che devono essere approntati, sistemati e manutenuti in vista della stagione estiva, con interventi che spesso vengono fatti in economia e necessitano di tempo per essere eseguiti.
Il tutto, ovviamente, con cantieri isolati e senza contatto con altre persone.
Si tratta di piccole misure che possono dare un minimo di fiato al tessuto di micro e piccole imprese del nostro territorio.
Poi partirà il lavoro con le prefetture, i sindacati e le associazioni degli imprenditori per cominciare a costruire quell’insieme di regole che saranno indispensabili per arrivare alla riapertura del Paese”.