Fascismo che a Genova non c’è e sindacalista Cgil indagato per simulazione di reato
“Il sindacalista che aveva denunciato un’aggressione fisica ‘di stampo fascista’ a Sestri Ponente ed era stato sostenuto dai responsabili della Cgil e dalla candidata a sindaco del centrosinistra, secondo quanto riferito stamane dai media, è stato iscritto nel registro degli indagati per simulazione di reato.
In sostanza, davanti al pm avrebbe ritrattato e ammesso che il ‘fascismo’ e i ‘fascisti’ con quel presunto episodio non c’entrano nulla.
Anziché agitare per fini elettorali lo spauracchio del fascismo, che a Genova non c’é, perché senza validi argomenti, gli esponenti della Cgil e del centrosinistra, in primis la loro candidata a sindaco, abbiano l’umiltà di chiedere finalmente scusa ai genovesi.
Siano onesti e trasparenti nel riconoscere di avere compiuto un altro grossolano errore nel non avere verificato con cautela i presunti fatti denunciati, né avere atteso almeno le prime indagini degli investigatori della Digos, che avevano tempestivamente riscontrato varie incongruenze nel racconto del sindacalista, prima di chiamare a raccolta la piazza e di urlare all’inesistente ‘pericolo fascista’ nella nostra Città. I genovesi almeno questo se lo meritano”.
Lo hanno dichiarato oggi l’assessore comunale Francesca Corso e il commissario provinciale della Lega di Genova Renato Falcidia.
Cgil sbugiardata e figuraccia Salis, sindacalista indagato per simulazione di reato